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Cronaca

Infortunio al cantiere, 100mila euro in cambio del silenzio

Ci sono nuovi sviluppi nell’inchiesta relativa all’infortunio sul lavoro avvenuto giovedì mattina in un cantiere a Punta Marina nel quale è rimasto ferito un 32enne di Mazara del Vallo, attualmente ricoverato a Cesena

Ci sono nuovi sviluppi nell’inchiesta relativa all’infortunio sul lavoro avvenuto giovedì mattina in un cantiere a Punta Marina nel quale è rimasto ferito un 32enne di Mazara del Vallo, attualmente ricoverato al “Maurizio Bufalini” di Cesena con una prognosi di circa due mesi. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia, un italiano di 47 anni, uno rumeno di 49 e uno tunisino di 21, rispettivamente capocantiere e operai, avevano offerto soldi al ferito in cambio del silenzio.

Mentre il 32enne era rimasto a terra dolorante, il capocantiere si era prodigato nel mettere a ponte l’impalcatura per renderla a norma di legge come non era al momento dell’incidente. Secondo l’accusa, ad impartire le istruzione era il titolare dell’azienda di costruzione, fuori Ravenna per vacanza. Quando il 113 è giunto sul posto, l’operaio ha riferito di essere caduto alcune ore prima dal 2° piano dello stabile in costruzione e di essere rimasto a lungo senza soccorsi.

Infortunio sul lavoro, le indagini

I successivi accertamenti esperiti da personale della Squadra Mobile, dall'Ispettorato del Lavoro e dall'Ausl di Ravenna, in merito all'episodio hanno permesso di appurare che l'infortunio era effettivamente avvenuto un paio di ore prima dell'intervento del 118 e della Volante e che nel lunghissimo lasso di tempo trascorso nonostante la richiesta di aiuto dell'infortunato, il capo cantiere e gli operai intervenuti avevano omesso di allertare i soccorsi prospettandogli la chiusura del cantiere con conseguente perdita del lavoro.

Gli arrestati, inoltre, per alterare la scena dell'incidente e modificare lo stato dei luoghi, al fine di fare apparire una dinamica dell'evento totalmente diversa dalla realtà dei fatti e allo scopo di nascondere le evidenti violazioni delle norme antinfortunistiche, hanno tentato ripetutamente di spostare l'infortunato senza preoccuparsi di compromettere irrimediabilmente la sua salute. Al termine degli accertamenti il capo cantiere e i due operai sono stati così arrestati per estorsione, favoreggiamento reale e omissione di soccorso. Indagato il titolare dell’azienda edile.

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