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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Porto / Via Baiona, 203

Infortunio sul lavoro a Porto Corsini, operaio perde la vita

Infortunio mortale a Ravenna. La sciagura si è consumata martedì mattina, intorno alle 10, all'azienda "Bunge" di Porto Corsini, in via Baiona 203

Infortunio mortale a Ravenna. La sciagura si è consumata martedì mattina, intorno alle 10, all'azienda “Bunge” di Porto Corsini, in via Baiona 203. A perdere la vita è stato Daniele Morichini, un operaio di 43 anni dipendente della ditta "Ediltecno" di Latina. Stava procedendo ad operazioni di scarico da un mezzo pesante, quando è stato travolto da un redler, una struttura che ospita i nastri trasportatori. L'uomo è deceduto per traumi da schiacciamento. Nonostante il tempestivo intervento del “118”, per lui non c'era già più nulla da fare.

Infortunio mortale a Porto Corsini (Rafotocronaca)

Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia di Frontiera della Questura, coadiuvati dal personale della Scientifica, della Medicina del Lavoro e dai Carabinieri. Gli operatori di “Romagna Soccorso” erano presenti con un'elimedica ed un'ambulanza. L'azienda Bunge si occupa dello stoccaggio di semi oleosi e lavorazione e commercio di cereali. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia, l'uomo stava scaricando casse di metallo da un autoarticolato sul piazzale dell'azienda per la quale la sua ditta lavora in appalto, quando è rimasto schiacciato da una di queste, riportando lesioni mortali. Il pm Angela Scorza ha disposto il sequestro dell'area. L'operaio, originario di Sezze, era specialista in lavori di carpenteria metallica, ed era sposato e padre di due figli di 20 e 15 anni. Risiedeva nel quartiere di Casali.

"L'incidente sul lavoro nel quale ha perso la vita Daniele Morichini, alla cui famiglia esprimo le più sentite condoglianze, costituisce l’ennesimo tragico richiamo al dovere di fare sempre di più e meglio per tutelare la sicurezza nei luoghi di lavoro - ha affermato il sindaco Fabrizio Matteucci -. Controlli per assicurare il rispetto delle norme, formazione e cultura della sicurezza sono le due direttrici di un lavoro corale, continuo, irrinunciabile. Sono le direttrici di un’azione che coinvolge le istituzioni, le organizzazioni sindacali e le imprese. Un impegno che va via, via incrementato. L’ imminente anniversario della tragedia della Mecnavi sarà ancora una volta l’occasione per richiamare la comunità ravennate ad un impegno sempre maggiore, incessante, di tutti”.

"Di Daniele conosciamo poco, ma di una cosa siamo certi, la sua morte non è frutto di una fatalità - affermano in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil attraverso i segretari Marcello Santarelli, Antonio Cinosi e Riberto Neri -. Attendiamo con fiducia le indagini della medicina del lavoro e della magistratura, che stabiliranno dinamiche e responsabilità. Cgil, Cisl e Uil devono ancora una volta registrare come ai lavoratori degli appalti tocchi pagare il prezzo più alto di un sistema economico che ha fatto della precarietà e della ricerca esasperata del minor costo un fattore di competitività a discapito della sicurezza e della dignità del lavoro".

"Gli sforzi profusi in questi anni per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro non sono ancora riusciti a modificare l'atteggiamento culturale di tanta parte del tessuto economico. Così non va, così non possiamo proseguire - continuano i sindacati -. L'estensione del protocollo del porto alle zone periportuali potrebbe risultare uno strumento utile al potenziamento della prevenzione, ma anch'esso langue già da parecchi mesi, nonostante le continue sollecitazioni da parte del sindacato. E' necessario uno sforzo congiunto, una ferma volontà di miglioramento delle condizioni di lavoro da parte di tutti i soggetti, altrimenti ci troveremo ancora una volta a piangere altri morti. Alla famiglia di Daniele Morichini va il cordoglio di Cgil Cisl e Uil, la solidarietà e la promessa che mai verrà a meno  l'impegno del sindacato per scongiurare altri lutti ad altre famiglie".

I Cobas di Ravenna invocano invece "la mobilitazione dal basso e l'unità nella lotta per la sicurezza sul lavoro", prendendo le distanze dai sindacati confederali. "Anche stavolta, come ogni volta che succedono incidenti sul lavoro - si legge in una nota dei Cobas - i confederali ripropongono l'estensione del protocollo sulla sicurezza e questo fa indignare ancora di più proprio perché i confederali hanno un grande potere al Porto e gestiscono tutta l'organizzazione del lavoro, quindi appalti e interinali, e invece niente è stato fatto su questo. Per Daniele Morichini (l'ultima vittima, ndr) neanche uno sciopero". Da qui la proposta di "una battaglia da fare in prima persona per fare pesare la difesa della vita degli operai perché l'attacco alla salute dei lavoratori è una guerra non dichiarata agli operai da parte dei padroni che dalla loro hanno leggi e governi".

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