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Cronaca

Inquinamento della Berkan B, gabbiani morti intrappolati nella chiazza oleosa

Strage di avifauna alla Pialassa dei Piomboni per l’affondamento della BerkanB: è quanto denuncia il meet-up grillino “A riveder le stelle”

Strage di avifauna alla Pialassa dei Piomboni per l’affondamento della BerkanB: è quanto denuncia il meet-up grillino “A riveder le stelle”. Spiega in una nota: “Dopo qualche settimana torniamo al cimitero delle navi e scopriamo con orrore un nuovo aspetto del disastro ambientale in corso. Oltre a rilevare la fuoriuscita di sostanze oleose dalle panne che abbiamo documentato con foto e filmati, ai nostri occhi si presenta una scena raccapricciante: tre gabbiani, con il piumaggio completamente avvolto di nafta restati intrappolati tra le panne ed il relitto, stavano lottando disperatamente per non morire”. 

“Abbiamo chiamato immediatamente i responsabili del Centro di Recupero Avifauna, i quali, essendo per loro impossibile soccorrere gli uccelli sospinti dalla corrente e spesso troppo distanti dalla banchina, ci hanno consigliato di chiamare i Vigili del Fuoco per il recupero dei volatili, che poi avrebbero potuto prendere in consegna per le cure necessarie. Li abbiamo quindi avvertiti, abbiamo anche chiamato Arpae, e alla fine è giunta la Capitaneria di porto da terra e la ditta Secomar da mare. Hanno dato un’occhiata e sono andati via. Per i gabbiani non c’è stato nulla da fare: impotenti e smarriti, ce ne siamo andati anche noi”.

“L’orrore Berkan B continua dunque con una strage: non osiamo pensare a quanti uccelli avranno trovato la morte in quella trappola. Siamo infatti in pieno periodo di nidificazione, le barene della Pialassa sono affollatissime di specie: abbiamo avvistato una beccaccia di mare, una sterna (specie particolarmente protette dalle Direttive europee) e una ventina di fenicotteri rosa a un centinaio di metri di distanza. Non solo gabbiani, dunque. Ricordiamo che le stesse acque ospitano i pesci che vengono consumati nei “padelloni” da pesca; acque che finiscono in un sito del Parco del Delta del Po e, attraverso il Candiano, anche nel mare dove andiamo ad immergerci. Tra l’altro, è giusto di pochi giorni fa la segnalazione di copiose sostanze tipo gasolio galleggianti nella parte sud della Pialassa”.

Continua la nota: “Non ci sono parole per descrivere cosa sta accadendo nel completo disinteresse generale: non una parola dal nostro Sindaco, tutore dalla salute pubblica e membro del comitato esecutivo del Parco del Delta del Po, non una dal presidente del Parco del Delta del Po nonché sindaco di Comacchio Marco Fabbri e dal direttore Maria Pia Pagliarusco. Abbiamo sentito solo le parole del Presidente dell’Autorità Portuale e del Comandante del Porto, i quali, invece di dichiarare lo stato d’emergenza anni fa (la situazione è fuori controllo da ottobre 2017!) e provvedere con la massima urgenza e con tutti i mezzi possibili a bloccare il disastro, rassicurano che è tutto a posto ed invitano a non fare polemiche”.
 

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