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Cronaca

Insegnante di mosaico beffata dall'algoritmo: "Per restare nel mio Liceo ho anche rinunciato al posto di ruolo"

Da 10 anni insegna nel liceo dove si è diplomata, è fra i pochissimi in Italia ad avere una specializzazione in mosaico, ma quest'anno ha rischiato di rimanere senza lavoro

Dieci anni all'interno della stessa scuola, 25 anni di esperienza nell'arte musiva e due ricorsi non sono bastati. Alla fine Elisa Simoni ha dovuto rinunciare alla sua cattedra di mosaico e, solo in extremis, è riuscita a rimanere come insegnante nel "suo" Liceo Artistico 'Nervi-Severini' di Ravenna. Ma quella di Elisa non è una situazione isolata, bensì una vicenda che ha toccato personalmente diversi docenti scolastici, alcuni dei quali sempre all'interno del liceo ravennate. A beffare tutti questi docenti specializzati, sarebbe stato un algoritmo informatico che assegna le cattedre scolastiche. Un algoritmo che, come spiega l'insegnante ravennate, "non prende in considerazione le persone né le competenze, non prende in considerazione noi che lavoriamo ormai da anni con i ragazzi, se ne frega della continuità didattica e non considera neanche i nostri ragazzi con i quali costruiamo intensi percorsi durante ogni anno scolastico. Questo sistema informatico di reclutamento dei docenti è a dir poco diabolico".

Nella stessa situazione di Elisa, ci sono anche altri due docenti dell'Artistico, Irene Foli e Mauro Hafsi. "Siamo ai primi posti nelle graduatorie, siamo abilitati e molti di noi hanno vinto il concorso ma le 'nostre' cattedre, sono state assegnate a sconosciuti con punteggi bassissimi o addirittura appartenenti alla seconda fascia, ovvero senza specializzazione", precisa l'insegnante. Una situazione quasi paradossale in cui docenti specializzati hanno perso le cattedre delle scuole in cui stavano lavorando da diversi anni. "L'anno scorso ho rinunciato anche a un posto di ruolo a Reggio Emilia. Sarei dovuta andare in un istituto alberghiero, fuori dalla materia che amo", racconta Elisa, che voleva coronare il sogno di diventare insegnante di ruolo di mosaico proprio nella scuola in cui si è diplomata. Prima delle chiamate di questo anno scolastico non aveva dubbi: "Insieme a una collega del Liceo eravamo prime in graduatoria. 'Non c'è problema', ci siamo dette. Anche perché sapevamo che c'erano almeno 4 posti liberi".

Eppure, nella prima convocazione, Elisa e altri colleghi sono stati 'saltati' dall'algoritmo "o perché non hanno inserito come prima scelta la voce 'sostegno' - chiarisce l'insegnante - o perché alcuni posti liberi si sono resi tali solamente dopo la prima convocazione, col risultato che alla seconda convocazione i docenti primi nelle graduatorie e aventi diritto sono stati saltati perché l’algoritmo 'va avanti', e considera i primi posti come rinunciatari a tavolino". Per cercare di capire quello che è accaduto, l'insegnante specializzata in mosaico si è rivolta ai sindacati e all'Ufficio scolastico. E nel frattempo ha presentato due ricorsi, ricevendo pieno appoggio sia dai colleghi della scuola che dal preside Gianluca Dradi. Entrambi i ricorsi, tuttavia, non hanno avuto effetto ed Elisa, fra i pochi insegnanti specializzati in mosaico, è stata esclusa dalla cattedra di mosaico. Trovandosi all'inizio dell'anno scolastico senza impiego.

"Normalmente l'algoritmo chiama prima gli insegnanti di cattedra. Quest'anno però l'algoritmo ha fatto un giro strano, partendo da chi aveva scelto di rendersi disponibile anche per il sostegno - prosegue Elisa - Io non ho competenze per il sostegno quindi non l'avevo scelto". Poi il 20 settembre sono state chiamate in causa le cosiddette graduatorie incrociate, ovvero dei ripescaggi operati dalle graduatorie interne delle scuole. E così, infine, Elisa è stata chiamata proprio per il posto di sostegno. 

Ravennate, insegnante da circa 10 anni al Liceo artistico, impegnata anche professionalmente nel mondo del mosaico da 25 anni e presidentessa dell'associazione Compagnia dei musivari, per Elisa questa esclusione, per giunta nell'anno della Biennale del Mosaico, è veramente amara. L'insegnante evidenzia la 'crisi' della cattedra di Mosaico, che un tempo era una classe di concorso a sé, ma che ora è stata incorporata nella classe 'Discipline grafiche-pittoriche'. "E' un insegnamento che sta sparendo. Mancano gli insegnanti di mosaico, ma possono finire a insegnare questa materia molto tecnica, molto precisa, anche docenti che non hanno una specializzazione".

A preoccupare molto l'insegnante ravennate è inoltre la continuità didattica. "L'algoritmo informatico ha annullato qualsiasi possibilità di continuità didattica e qualsiasi rapporto umano e progettuale precedentemente costruito e curato". Basti pensare agli alunni che sono arrivati in quinta superiore con un insegnante e che ora si troveranno ad affrontare l'ultimo anno e l'esame di maturità con un altro professore. "Penso soprattutto ai ragazzi - conclude Elisa - che ci vedono nei corridoi della scuola e ci chiedono cosa sia successo".

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