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Cronaca

Nuova Casa della Salute in Darsena, apre anche quella a Marina. Tutti gli investimenti dell'Ausl

La Casa della Salute della Darsena prende sempre più forma. Ma la struttura è solo uno dei tanti interventi previsti nel piano investimenti dell'Ausl della Romagna, che per l'ambito di Ravenna ha destinato oltre 40 milioni di euro

La Casa della Salute della Darsena prende sempre più forma. Ma la struttura è solo uno dei tanti interventi previsti nel piano investimenti dell'Ausl della Romagna, che per l'ambito di Ravenna ha destinato oltre 40 milioni di euro. A illustrarli, durante la seduta di consiglio comunale straordinaria dedicata a Covid e sanità di martedì pomeriggio, è stata Francesca Luzzi, ingegnere che si occupa degli investimenti Ausl nell'Unità operativa Progettazione e sviluppo edilizio diretta da Enrico Sabatini.

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I finanziamenti: dalla Casa della Salute Darsena alla nuova Palazzina materno-infantile

5 milioni di euro saranno destinati al blocco operatorio del Santa Maria delle Croci, con la riqualificazione e l'adeguamento dei vecchi comparti operatori (fine lavori prevista per il 2023). 7 milioni saranno destinati alla riorganizzazione della rete ospedaliera, che riguarda la ristrutturazione e l'ampliamento del pronto soccorso, ma anche i reparti di terapia intensiva e semintensiva (fine lavori prevista per il 2024). 13,4 milioni andranno alla nuova Casa della salute della Darsena nel parco Cesarea in via Antica Milizia. Ma in questo finanziamento è compresa anche la riqualificazione degli ospedali di comunità di Cervia e di Russi (fine lavori prevista per il 2026). A marzo tra l'altro è prevista finalmente l'apertura della Casa della Salute di Marina di Ravenna, anticipano dall'Ausl, mentre per quanto riguarda quella di Castiglione il Comune di Ravenna e quello di Cervia stanno lavorando per cercare un accordo.

La nuova palazzina dei servizi amministrativi
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6 milioni serviranno al finanziamento della nuova palazzina da 3000 metri quadri dei servizi amministrativi i cui lavori inizieranno entro l'anno, trasferendo la direzione generale da via de Gasperi all'area ospedaliera (avvio lavori entro il 2022). 1,8 milioni andranno all'ampliamento e alla riqualificazione della vecchia centrale di sterilizzazione. In più ci sono anche 4 miliardi per il miglioramento sismico di alcune strutture (intervento entro il 2026), 3 per l'efficientamento energetico e 4 per la sostituzione delle grandi tecnologie di diagnostica e terapia. A tutto ciò si aggiunge anche il progetto della nuova Palazzina materno-pediatrica per 15 milioni e la speranza, attualmente, è quella che questo progetto venga finanziato.

La nuova palazzina materno-pediatrica
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Casa salute della Darsena: 20 posti letto immesi nel parco Cesarea

L'intervento più atteso è sicuramente quello della nuova Casa della salute della Darsena, che sarà realizzata nel verde del parco Cesarea. Sarà una palazzina di 6mila metri quadri dislocata su 3 livelli, spiegano dall'Ausl durante la seduta di consiglio. Accoglierà 20 medici di medicina generale, avrà un'area specialistica molto estesa e legata non solo alle patologie croniche, ma anche alle prestazioni di primo livello che attualmente vengono erogate in ospedale, di modo da alleggerire il carico del nosocomio ravennate. La Casa della salute Darsena avrà 20 posti letto e un'area legata alla promozione della salute.

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Lorenzo Margotti (Pd): "Opportunità da non perdere"

“Auspichiamo - commenta Lorenzo Margotti, segretario comunale del Pd - che anche attraverso il recepimento delle risorse europee, il nostro Paese metta al centro le politiche sociali e sanitarie per rafforzare e integrare la sanità territoriale e quella ospedaliera. È un’opportunità da non perdere e grazie alla sinergia tra Ausl, Comuni della Romagna e Regione Emilia-Romagna sarà possibile attingere a tali risorse e destinarle su territorio. La pandemia ha ben evidenziato quanto l'errata programmazione e il risparmio sugli investimenti per la salute si riversi su tutti gli altri aspetti della vita delle persone. Nutriamo fiducia nella direzione sanitaria e crediamo sia importante provare a rigenerare insieme il progetto Ausl Romagna, in modo che non aumenti la distanza tra le aspettative della sua nascita e i risultati. Vogliamo identificare le criticità: negare un problema è il primo modo per non risolverlo; ammetterlo con franchezza è il primo passo per poterlo risolvere. Attualmente il filo rosso che lega molte delle criticità è collegato alla mancanza di personale e alla formazione dei professionisti sanitari. Questo vale anche per i medici di base, che sono ora ulteriormente sotto pressione per la burocrazia legata al sistema di controllo della pandemia. L’esperienza della medicina di gruppo è il nostro obiettivo così da ampliare gli orari della continuità assistenziale e attivare la presenza nel week-end. Sul fronte della pandemia i vaccini hanno salvato migliaia di vite ed evitato che il bilancio fosse peggiore. L’invito è ancora quello di vaccinarsi e di affidarsi alla scienza. Ora, nonostante l’emergenza non sia arginata, dobbiamo comunque ritornare a progettare strategie necessarie per adeguarci alle esigenze di una città importante come Ravenna. Le difficoltà di accesso ai sevizi sanitari di questi anni per molte persone rischieranno di tramutarsi in problemi di salute seri e gravi".

"Abbiamo un ospedale dalle enormi potenzialità - aggiunge il consigliere - Oggi se si vuole rilanciare l'immagine, la qualità delle prestazioni e il profilo dell’ospedale, è importante riassegnare risorse, realizzare e riorganizzare nuovi spazi, bandire concorsi per ruoli verticistici e affrontare la ricerca di nuovo personale. Nel mandato di questa nuova direzione sanitaria si stanno risolvendo diversi problemi che erano stati segnalati in passato dal Consiglio comunale. In questo momento è anche urgente il ritorno a una condizione che permetta ai familiari di incontrare e supportare i propri cari in ospedale. L’ampliamento più significativo interesserà il Pronto Soccorso, la terapia intensiva e il blocco chirurgico. Sul pronto soccorso l’impegno di tutte le istituzioni deve essere assoluto perché si tratta di una grave criticità. L’elevato turn over delle risorse ha depauperato il pronto soccorso di professionisti di esperienza. L’altro grande investimento interessa la realizzazione della nuova palazzina materno-infantile, poiché la pediatria di Ravenna costituisce una grande eccellenza; anche sul reparto di Ostetrica e Ginecologia vi è tanto da fare sia a livello di potenziamento del personale che di riorganizzazione degli spazi. Una nuova emergenza è quella del disagio psicologico degli adolescenti con un incremento degli accessi al pronto soccorso e dei ricoveri. È necessario rinforzare i servizi dedicati ai giovani con una maggiore integrazione tra l’ospedale e i pediatri di libera scelta".

"L’altro tema per noi prioritario è quello della medicina territoriale e della diffusione di servizi - conclude Margotti - Le case della comunità dovrebbero rappresentare dei filtri intermedi tra la medicina di base e l'ospedale prevedendo anche degli infermieri e soprattutto la dotazione di tecnologie per la diagnostica per immagini, permettendo la presa in carico delle fragilità e la domiciliazione dei malati cronici. Risultano insufficienti i percorsi e le risorse per il trattamento dei pazienti cronici facendo riferimento soprattutto ai disturbi cognitivi ed ai pazienti geriatrici. Saremo favorevoli a un progetto pilota in cui i professionisti della medicina interna possano eseguire consulenze direttamente nelle cra così da poter evitare l’accesso in ospedale. Dobbiamo provare a rendere strutturale anche l’esperienza delle Usca come presidio di intervento territoriale da affiancare ai medici di medicina generale e alla guardia medica, ora insufficiente. Insomma, dobbiamo mantenere un sistema sanitario che sia realmente universale e che risponda ai bisogni di tutti i cittadini, a cominciare da quelli più deboli. Solo così sarà possibile mantenere o riconquistare la fiducia dei cittadini".

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