rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Cervia

Il papà triatleta si trasforma in 'Irondad' per aiutare i bambini affetti da neuroblastoma come sua figlia

Filippo partecipa anche quest’anno alla competizione internazionale di triathlon di Cervia coi suoi allenamenti e con la sua prossima gara per incoraggiare le donazioni in aiuto all’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma

Nel weekend parteciperà all’Ironman di Cervia per stimolare una raccolta fondi a sostegno della ricerca scientifica sul neuroblastoma, tumore tra i più diffusi in età pediatrica e prima causa di morte per malattia in età prescolare. Si tratta di Filippo Minuto, 45 anni, genovese, di professione ingegnere e papà di Guia, bambina a cui nel 2015, ad appena tre mesi di vita, è stato diagnosticato un neuroblastoma tra quelli più gravi.

Oggi Guia sta bene e suo padre, da molti definito “Irondad” (“papà di ferro”) per via della sua tenacia, continua a correre, a nuotare e pedalare per aiutare la ricerca ed essere utile anche per altri bambini. Ecco perché Filippo partecipa anche quest’anno alla competizione internazionale di triathlon di Cervia coi suoi allenamenti e con la sua prossima gara per incoraggiare le donazioni in aiuto all’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma. La partenza della gara Ironman Italy Emilia-Romagna del 17 settembre è fissata per le 7.30, alla spiaggia libera di Cervia, lungomare Deledda.

Per la piccola Vichy, affetta da neuroblastoma come sua figlia, nel 2017 in Francia Filippo ha ottenuto donazioni per 76mila euro, mentre per Cervia nel 2019 le donazioni sono arrivate a 100mila euro: fondi destinati all’associazione per sostenere progetti di ricerca che vedono coinvolti diversi centri di eccellenza italiani. Progetti da aiutare anche quest’anno con “Irondad” per promuovere filoni di studio come, ad esempio, l’immunoterapia, lo studio delle alterazioni genetiche legate allo sviluppo del tumore, una medicina sempre più “personalizzata”, su misura di ogni bambino, la medicina “di precisione”, per farmaci sempre più capaci di intervenire in modo “intelligente” lì dove serve, in forme il meno invasive possibile.

Foto 2 Filippo Minuto in gara per Ironman 2019-3

Come donare

Per appoggiare Filippo Minuto nella sua gara a beneficio della ricerca si può donare con conto corrente bancario intestato ad Associazione Neuroblastoma per come indicato su www.neuroblastoma.org alla sezione “Come aiutarci”: la causale è “Irondad 2022”. Si può anche donare con carta di credito o paypal andando su www.neuroblastoma.org, sezione Dona ora, selezionando la causale “Irondad 2022”.

Il neuroblastoma

Il neuroblastoma è un tumore che colpisce soprattutto l’infanzia: in età pediatrica è la terza malattia per frequenza dopo le leucemie e i tumori cerebrali, ed è la prima causa di morte per malattia in età prescolare. Grazie alla ricerca di progressi se ne sono avuti: se infatti negli anni Settanta guariva circa il 10 percento delle persone colpite da questo tumore, oggi si arriva a circa il 70 percento di persone sopravvissute a cinque anni dalla diagnosi. Per le forme più gravi però c’è molto da fare essendo la percentuale di guarigione pari a circa il 35 percento. Da qui l’impegno dell’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma nella raccolta fondi per aiutare la ricerca.

L'associazione

L’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma nasce il 23 luglio del 1993 scegliendo come sua sede legale e “naturale” l’Istituto “Giannina Gaslini” di Genova. Le sue origini si legano alla volontà di madri e padri che hanno vissuto l’esperienza della malattia dei propri figli, ma anche su impulso di oncologi frustrati dagli scarsi successi terapeutici ottenibili in quegli anni. Dal 1996, l’associazione è presieduta da Sara Costa, socia fondatrice e mamma di Luca, che non ce l’ha fatta rispetto alla malattia. Tra i membri del consiglio direttivo c’è anche Filippo Minuto. Le iniziative di raccolta fondi sono tante. Centrale l’impegno di genitori e di volontari in diverse parti d’Italia, ma anche di realtà istituzionali e di molte altre persone desiderose di fare la propria parte. L’associazione gode del marchio “Donare con fiducia” conferito dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) secondo percorsi di verifica attestanti trasparenza, efficienza e correttezza delle attività. Il “bambino con l’imbuto” contraddistingue il logo dell’associazione: un’immagine di gioia nonostante il dolore; la gioia dell’infanzia da incoraggiare anche attraverso la ricerca.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il papà triatleta si trasforma in 'Irondad' per aiutare i bambini affetti da neuroblastoma come sua figlia

RavennaToday è in caricamento