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Cronaca

Ispettori del lavoro assenteisti avvertivano gli 'amici' in cambio di favori personali: arrestati

Avvertivano gli imprenditori su eventuali controlli che sarebbero stati effettuati nei loro locali in cambio di favori personali e si assentavano dal lavoro per sbrigare commissioni personali

Avvertivano gli imprenditori su eventuali controlli che sarebbero stati effettuati nei loro locali in cambio di favori personali e si assentavano dal lavoro per sbrigare commissioni personali. Sono stati arrestati nella mattinata di giovedì, con una serie di pesanti accuse, due dipendenti dell'Ispettorato del lavoro di Ravenna: un responsabile ed un addetto alle pratiche. Le indagini del Nucleo operativo e di quello ispettivo del lavoro dei carabinieri di Ravenna sono partite lo scorso settembre, dopo un esposto anonimo. A coordinarle i procuratore Alessandro Mancini e il sostituto procuratore Angela Scorza. Si tratta di un 59enne originario del salernitano ma residente a Ravenna e un 43enne forlivese, ma residente a Lugo.

Grazie ad una serie di appostamenti, di pedinamenti, di riprese audio e video, di perquisizioni, non solo a Ravenna, ma anche a Cervia, Faenza e Lugo, i militari hanno potuto ricostruire i movimenti dei due. Di fatto gli ispettori incontravano gli imprenditori proprio nella zona della sede dell'ispettorato di via Alberoni o addirittura all'interno, e fingendo di non conoscersi si scambiavano informazioni in codice o si allontanavano per una chiacchierata. Tutto rigorosamente faccia a faccia, mai per telefono. Le informazioni date agli imprenditori riguardavano ispezioni nei loro locali: in questo modo i titolari avevano modo di risolvere eventuali 'magagne', mettendo in regola i dipendenti che non lo erano. In cambio gli ispettori ricevevano favori personali, per ora non ci sono tracce di pagamenti in denaro. 

Accanto a questo l'assenteismo per motivi personali: i due spessissimo mancavano dall'ufficio per sbrigare questioni che nulla avevano a che fare con il proprio lavoro, ma questo dopo avere provveduto alla registrazione tramite il badge. I due uomini sono finiti in manette con le accuse di corruzione, truffa aggravata ai danni dello Stato per presunto assenteismo e rivelazione di segreti d'ufficio. Per loro è stata richiesta la custodia cautelare nel carcere di Ravenna. Per il reato di corruzione  sono indagate a piede libero altre persone. Le indagini continuano.

PAGLIA (SEL): "SCANDALOSO" - "Voglio esprimere i miei complimenti a chi ha condotto le indagini che hanno portato all'arresto di due ispettori del lavoro della Provincia di Ravenna. Sono convinto che insieme all'assenteismo sistematico, il vero scandalo della faccenda consista nel fatto che due figure professionali che avrebbero dovuto operare per sgominare il lavoro nero, siano invece accusate di trafficare per favorirlo, per altro in un settore quale quello della ristorazione e dei locali da ballo lì dove il fenomeno è già assai tristemente noto e diffuso"
    


 

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