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Cronaca

Cittadinanza ai bambini stranieri, il Consiglio dice sì

Cittadinanza ai bambini nati da genitori stranieri: il consiglio comunale di Ravenna di giovedì pomeriggio ne ha discussi due: uno di Matteo Cavicchioli (Pd), l'altro di Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna). E' stato approvato il primo

Cittadinanza ai bambini nati da genitori stranieri: il consiglio comunale di Ravenna di giovedì pomeriggio ne ha discussi due: uno di Matteo Cavicchioli (Pd), l’altro di Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna). E' stato approvato il primo, mentre è stato respinto il secondo. In particolare il primo è stato approvato con i voti favorevoli di Pd, Idv, Sel, Fds, Movimento 5 Stelle; contrari di Lega Nord, Pdl, Lista per Ravenna. Il secondo è stato respinto (voti favorevoli di Lista per Ravenna, contrari di tutti gli altri).

Al dibattito sono intervenuti per il gruppo Pd Matteo Cavicchioli, Daniele Perini e Alessandro Barattoni; per Lista per Ravenna Alvaro Ancisi e Sirio Stampa; per la Lega Nord Paolo Guerra; per il Movimento 5 Stelle Pietro Vandini; per l’Idv Davide Buonocore; per Sel Sarah Ricci; per il Pdl Alberto Ancarani e Nereo Foschini; per la Federazione della sinistra Diego Rubboli.

Il testo della maggioranza approvato di fatto mira a realizzare in Italia lo Ius Soli ai bambini nati in Italia da genitori stranieri regolarmente residenti. Il Sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Chi nasce in Italia è Italiano. Lo dicono la civiltà, l’umanità, i moderni principi giuridici. Lo dice perfino il buon senso. Ma non lo prevede la legislazione italiana”.

ANCISI - “L’approvazione avvenuta in Consiglio comunale dell’ordine del giorno che ‘ci impegna ad attivare tutti gli atti e procedure necessarie a sostegno  del riconoscimento della cittadinanza italiana per Ius Soli ai figli nati in Italia da entrambi genitori stranieri regolarmente residenti e ai ragazzi arrivati in Italia adolescenti,  figli di cittadini non italiani regolarmente residenti, che abbiano qui compiuto un ciclo scolastico’  è il nostro  contributo ad una battaglia di  civiltà che tutte le persone di buon senso non possono non sostenere.  E’ un contributo che vogliamo dare per fare crescere quella cultura dell’accoglienza insita  nella nostra Costituzione,  perché ai  figli degli immigrati che hanno scelto di vivere in Italia, che frequentano  le nostre scuole e crescono  insieme ai  nostri figli non possiamo negare il diritto di sentirsi parte del Paese nel quale sono nati e cresciuti”.

Sottolinea Ancisi: "Nella discussione il sindaco ha lanciato la sua ennesima frase ad effetto: <<I bambini che nascono in Italia sono italiani>>. Noi abbiamo aggiunto: <<…se i loro genitori sono italiani>>. Sta qui la differenza sostanziale tra l’ordine del giorno proposto dal Pd e quello di Lista per Ravenna. È importante precisare che questa discussione, attinente a competenze dei legislatori nazionali, che nulla hanno a che fare con le funzioni del Comune di Ravenna, è stata imposta dal Pd. Lista per Ravenna evita da sempre di portare in consiglio temi su cui nulla può decidere il Comune. Ma quando altri lo fanno, e siccome non è senza idee, non rinuncia a dimostrare di averle".

"Di fronte alla maggioranza, diretta a bacchetta dal Pd (Pri compreso), con l’inutile soccorso dei grillini, Lista per Ravenna ha preferito presentare una proposta alternativa, ritenendo mortificante per l’assemblea elettiva della città un balletto (durato quasi due ore) di sì e di no sulla sola voce del partito padrone - prosegue Ancisi -.  Dunque, abbiamo detto no alla cittadinanza italiana concessa automaticamente ai bambini che nascono in Italia da genitori stranieri e ai minori stranieri che arrivano successivamente in Italia. Ma abbiamo indicato quali potrebbero essere i criteri, che spetta alla legge definire e mettere a punto, perché i minorenni stranieri possano acquisire la cittadinanza italiana: un’effettiva accertata integrazione sociale, che richiede uno stabile radicamento sul territorio italiano, la conoscenza e condivisione del sistema di leggi e di norme che regolano la convivenza civile nel nostro paese, e in particolare dei doveri che, unitamente al riconoscimento dei diritti, fanno capo ai cittadini italiani. Insomma, la cittadinanza italiana dev’essere meritata, non regalata".

"Il PDL e la Lega Nord hanno detto no anche al nostro ordine del giorno, non perché non lo condividano, nulla sul merito avendo contestato, ma perché abbiamo presentato un documento alternativo - conclude Ancisi -. A noi piace, anche quando diciamo no, mettere a confronto i contenuti che riteniamo validi. Dall’altra parte, è apparso chiaro che al PD il milione di minorenni stranieri che vivono in Italia più quelli che vi nasceranno o vi arriveranno interessano solo come carne elettorale. Non votano, ma voteranno. Da quei banchi ho sentito levarsi, mentre ne ero stato interrotto, la parola “investimento”.

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