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Cronaca Bagnacavallo

Ivano Marescotti, la moglie racconta la malattia e gli ultimi giorni: "Speravamo di avere più tempo"

Si erano sposati un anno fa, il 26 marzo 2022, all'Ecomuseo di Bagnacavallo. E adesso, a due giorni dalla sua scomparsa dell'attore, è proprio lei a parlare: "Abbiamo pianto e gestito insieme il dolore, soprattutto in questi ultimi mesi in casa"

Si erano sposati un anno fa Ivano Marescotti ed Erika Leonelli, il 26 marzo 2022. E adesso, a due giorni dalla sua scomparsa dell'attore di Bagnacavallo, è proprio lei a parlare, la terza moglie dell'attore 77enne, al suo fianco fino all'ultimo istante di vita. Marescotti, a cui oggi e domani amici e parenti potranno dare l'ultimo saluto, è morto dopo una lunghissima malattia affrontata con tanta determinazione. 

"Da tre anni stava combattendo con coraggio contro un tumore alla prostata, un ‘cancro’ come preferiva chiamarlo lui senza peli sulla lingua. Inizialmente sembrava reagire alle terapia, poi però nel tempo la malattia si ripresentava in forma sempre più aggressiva. Pensavamo di poterla gestire, ma il male ha preso il sopravvento" racconta oggi la moglie al Corriere della Sera. Un mese fa la situazione si era aggravata improvvisamente, rendendo necessario il ricovero all'ospedale civile Santa Maria delle Croci di Ravenna per le ultime terapie. Nell'ultimo periodo la donna non ha mai mancato di stargli accanto, in ogni istante: "Ivano e io eravamo in sintonia come coppia, perché uguali su tanti aspetti, per cui abbiamo sempre cercato di vivere in modo intenso e autentico, senza dare per finito ciò che ancora non lo era, raccogliendo le giornate buone e attraversando quelle cattive. Abbiamo pianto e gestito insieme il dolore, soprattutto in questi ultimi mesi in casa. Certo, speravamo di avere più tempo", confida. 

Ivano Marescotti continua a farci ridere: una tv con i suoi spezzoni di fianco al feretro

Da un tumore Marescotti era già guarito in passato. E la stessa sorte era capitata al figlio Mattia qualche anno prima, scomparso a soli 43 anni proprio per un cancro. "Ce l'aveva fatta otto anni fa, quando si era presentato in un'altra forma - aggiunge ancora Leonelli - Questa è ormai la peste più grave della modernità, che invade un po' tutte le famiglie. Fra l'altro Ivano aveva perso un figlio quarantenne proprio di tumore. La ricerca deve fare ancora molti passi avanti. Per questo, seguendo la sua volontà, raccoglieremo offerte per lo Ior Istituto Oncologico Romagnolo". 

Marescotti non aveva paura della morte: "Non ho paura della morte, ho paura di morire", amava ripetere. "Per quello che ho potuto, l'ho aiutato ad avvicinarsi a una visione meno pragmatica, perché siamo fatti non solo di materia, ma anche di energia e questo modo di restare in qualche forma aiuta chi se ne va e chi deve sopravvivere" dice oggi la moglie, che conobbe Ivano per caso nel 2011 e poi lo ritrovò qualche anno dopo al suo corso di teatro: "A fine anno mi si è avvicinato e da lì è nata ufficialmente la nostra storia. Lui non solo ricordava di quel primo incontro di tanti anni prima, ma anche di come ero vestita. Era destino!".

Ivano Marescotti al suo matrimonio
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Tra loro 28 anni di differenza che non hanno mai avuto importanza: "In amore l'età non conta nulla, ci si vuole bene e basta. Per chiedermi di sposarci, dopo cinque anni che stavamo insieme, si è messo in ginocchio e insieme abbiamo organizzato una cerimonia speciale. Lui è stato il primo uomo a farmi credere in un “Noi” che non è solo la sommatoria di due persone… E mi è piaciuto subito chiamarlo marito e sentirmi chiamare moglie", confida ancora Erika. Il matrimonio, con cerimonia in dialetto romagnolo, si è tenuto all'Ecomuseo delle erbe palustri nella sua Bagnacavallo.

La notizia della sua morte ha sconvolto il mondo del cinema e non solo. Immenso l'affetto dei fan e degli amici. "Sono ancora stordita da quanto accaduto" dice a questo proposito la signora Marescotti, che accenna a un gesto di Checco Zalone particolarmente toccante: "Non ho ancora avuto la forza di leggere qualche giornale. Per contro sto cercando di rispondere a messaggi ed email. Ce n'è stata una molto commovente di Checco Zalone. Immagino già cosa direbbe Ivano in dialetto: “A siv sicur?”. Lui era così, si sarebbe stupito di tanto clamore, perché tutto quello che ha fatto è stato per passione, e non per i riconoscimenti". 

L'articolo di Today

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