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Cronaca

"Ho fatto del dialetto il mio secondo mondo", Ivano Marescotti si racconta in "Fatti veri"

L'opera prima di Marescotti nasce da esperienze personali: l'attore racconta sè stesso, dalla nascita all'età adulta, svelando anche il suo esordio nel mondo del teatro

"E' la mia vita che racconto e sono tutti fatti everi", questo è quanto racconta Ivano Marescotti presentando al pubblico ravennate, e non solo, Fatti veri (edito da Vague). 
Il popolare attore romagnolo, noto al pubblico per i suoi lavori teatrali e per le varie interpretazioni cinematografiche che lo hanno portato a collaborare negli anni con Roberto Benigni, Pupi Avati, Silvio Soldini, Ridley Scott e tanti altri, dà alle stampe una serie di racconti autobiografici racchusi dal titolo "Fatti veri".

L'opera prima di Marescotti nasce da esperienze personali "successe a me o a dei miei conoscenti" e si compone di racconti per lo più concepiti per lavori teatrali sviluppati insieme all'attrice Elena Bucci. Bucci e Marescotti si trovano di nuovo assieme al Teatro Socjale di Piangipane lunedì 29 aprile, proprio in occasione della presentazione del libro. Una serata di ricordi, ma anche di divertimento, dove Ivano Marescotti lascia spazio anche al suo recital romagnolo.

"Il libro nasce circa quattro anni fa - spiega Gabriella Montanari di Vague Edizioni. - Chiesi a Ivano se avesse mai scritto qualcosa di autobiografico, qualcosa che raccontasse la Romagna. Fui folgorata dalla spontaneità e dalla veridicità delle sue storie".

"Il dialetto? Il mio secondo mondo"

Fatti veri è un libro scritto in italiano, ma l'anima affonda nel dialetto. "Ho fatto del dialetto il mio secondo mondo artistico - narra Marescotti - anche se per diventare attore avevo dovuto 'dimenticare' il romagnolo".

Il dialetto nel tempo è ritornato a essere la lingua di Marescotti grazie ai suoi molteplici recital e anche per alcune sue interpretazioni nell'ambito del cinema. "Marescotti ha fatto tanto per il dialetto romagnolo", testimonia la presidente dell'Istituto Friedrich Schurr per la valorizzazione del dialetto romagnolo Carla Fabbri.

Il primo e ultimo libro, o forse no

Già invitato in passato da altri editori a scrivere qualcosa, Fatti veri è in effetti la prima uscita letteraria di Marescotti che, in precedenza aveva offerto al pubblico due pubblicazioni legate a Dante e alla Divina Commedia. 

"Questo sarà il mio primo e ultimo libro in campo letterario" assicura l'attore. Poi scherzando aggiunge che alcuni amici gli hanno consigliato di dare vita a una collana di racconti.
Chissà, l'idea di altre pubblicazioni potrebbe non essere campata, vista la dinamicità di Marescotti che, svelando alcuni passaggi di Fatti veri (che narrano episodi della sua vita dalla nascita all'età a dulta), racconta altri fatti inediti. 

La sua memoria si infiamma tornando al periodo in cui era impiegato all'ufficio Urbanistica del Comune di Ravenna: racconta di concorsi, di politica, di partiti. Svela un passato di pressioni e di crisi politica che lo hanno portato a lasciare il suo impiego per diventare attore.

Un attore per caso

Aveva trentacinque anni Marescotti quando abbandonò il suo posto fisso per iniziare la carriera di attore. "Ho debuttato a teatro da un giorno all'altro, facendo il protagonista senza nemmeno una prova". Poi sono seguiti anni di dura gavetta prima della svolta decisiva. "Perchè servono tre cose per fare l'attore: occhio, stomaco e ..." fortuna.

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