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Cronaca

Caccia al killer, i Ris confermano: è Igor l'assassino di Budrio e Portomaggiore

I Carabinieri dei Ris hanno effettuato le analisi sul sangue repertato nei due omicidi. Intanto continua la caccia all'uomo

Ora c'è la conferma ufficiale, che arriva da Ris di Parma: l'uomo che ha ucciso il barista di Budrio (Bologna) Davide Fabbri il primo aprile e quello che una settimana dopo ha assassinato la guardia volontaria Valerio Verri a Portomaggiore (Ferrara) sono la stessa persona. Le impronte digitali isolate corrispondono a quelle presenti negli archivi delle forze dell'ordine e associate agli alias del serbo 41enne, conosciuto come Norbert Feher oppure Igor Vaclavic.

I Carabinieri dei Ris hanno effettuato le analisi sul sangue repertato nei due omicidi. Nel primo caso, le macchie fuori dal locale dopo che il killer era stato ferito dalla vittima in una colluttazione; nel secondo, le tracce sul Fiorino rubato e abbandonato a lato di una strada a Molinella, sabato scorso. Intanto Marco Ravaglia, la guardia provinciale di 54 anni rimasta ferita a Portomaggiore, ha subito il terzo intervento chirurgico, per l'estrazione dell'ultimo proiettile che si è fermato nel suo corpo, quello che lo ha attinto alla spalla.

In totale tre colpi in diverse parti del corpo, una sventagliata che lo poteva uccidere e che solo per puro caso non l'ha preso in un organo vitale.  Dopo l'operazione, il 54enne è stato riportato nel suo letto del Reparto di Rianimazione, dove si trova ricoverato ancora con prognosi riservata, al Trauma Center dell'ospedale Bufalini di Cesena. Il peggio, però, è passato: i tre proiettili al braccio, all'addome e alla spalla sono stati tutti eliminati.

Da sabato sera, quando ha abbandonato il Fiorino rubato su cui era in fuga, continua la caccia all'uomo di centinaia di Carabinieri e altre forze dell'ordine, con il coinvolgimento di specialisti, cani molecolari, droni, visori notturni. Le operazioni sono coordinate dalla caserma della Compagnia di Molinella, dove c'è stata una riunione operativa a cui hanno partecipato i capi delle Procure di Bologna e Ferrara, competenti per i rispettivi delitti. Le ricerche stanno interessando anche la bassa ravennate, dove non sono mancate segnalazioni, poi rivelatesi dei falsi allarmi. L'ultima suggestione è che il killer in fuga possa spostarsi via acqua, nel dedalo di canali tra Marmorta e Campotto dove continuerebbe a nascondersi.

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