rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La musica a scuola? E' un caos burocratico. Lo sfogo di un insegnante

I ragazzi chiedono classi a indirizzo musicale, ma manca l'organico di diritto. E quello di fatto resta nell'incertezza.

“Dopo nove anni di lavoro nella scuola media, di cui gli ultimi tre fisso in una classe della Damiano-Novello, mi trovo buttato via come qualcosa che non serve più perché è già stato sfruttato a sufficienza”. Christian Zampiga, insegnante di musica, riassume la situazione di tanti colleghi. Poiché nel caos che domina ogni inizio di anno scolastico, dal momento che la migliore tradizione italiana esige che lo stato di emergenza sia la regola, per gli insegnanti e gli allievi delle classi a indirizzo musicale tutto è più difficile.

LA SITUAZIONE - Dopo quasi 30 anni di sperimentazione, nel 1999 vengono ricondotti a ordinamento i corsi a indirizzo musicale: di conseguenza, l'insegnamento dello strumento nella scuola media diventa materia curricolare. A partire dal 2001 tutte le scuole possono, a richiesta, attivare un corso a indirizzo musicale nel quale vengono insegnati quattro strumenti.Da allora, nelle scuole delle province italiane aprono nuovi corsi. Tranne che a Ravenna, dove per avere il primo bisogna aspettare il 2009. E non per mancanza di richieste, per ogni anno sembra ripetersi, con poche varianti, uno stesso copione: le richieste dei ragazzi ci sono; i corsi non vengono attivati; genitori e insegnanti promuovono una raccolta firme; i corsi vengono aperti, ma non in organico di diritto, come vuole la legge, bensì in organico di fatto. Avere la classe in organico di fatto significa non avere la certezza di avere il corso l'anno successivo. Questo nonostante ci siano sentenze del TAR di diverse regioni che ribadiscono che i corsi devono essere attivati in organico di diritto sin dal primo anno, che i ragazzi hanno diritto di studiare uno strumento e che i corsi non possono essere chiusi in presenza di iscrizione dei ragazzi.

OGGI - “Negli ultimi tre anni ho lavorato alla Damiano-Novello – prosegue Zampiga -, con tante soddisfazioni e un buon rapporto con i colleghi. Ma ogni anno è sempre un’incognita, e questa volta è peggio del solito. Secondo la sentenza della Corte Europea, dopo tre anni di lavoro o vieni assunto a tempo indeterminato o non vieni più chiamato. Molti che come me si trovano in mobilità potrebbero venire chiamati a ‘tappare buchi’ in materie che non sono le loro. A me, per esempio, è stato chiesto di fare l’insegnante di sostegno. Ma con quale preparazione? La preparazione, io, ce l’ho per insegnare musica. E alla fine sono sempre i ragazzi che ci rimettono, che non sanno mai se la loro preparazione musicale potrà continuare e con quale insegnante”.
Nel frattempo, il Comitato Docenti e Genitori Strumento Musicale di Ravenna ha fatto partire un’altra petizione. Protestando per la mancata attribuzione in organico di diritto, anche per il prossimo anno scolastico, delle classi strumentali attivate nel 2015/2016 nelle tre scuole di Istruzione di Primo Grado della Provincia di Ravenna dove sono stati attivati i corsi ad indirizzo musicale (IC Europa di Faenza, IC Brisighella e IC Darsena di Ravenna). Seguiremo l’evoluzione della vicenda.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La musica a scuola? E' un caos burocratico. Lo sfogo di un insegnante

RavennaToday è in caricamento