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L'impresa che venne salvata e trasformata in cooperativa per aiutare persone con disabilità, ragazze madri e immigrati

“È stato un incontro emozionante – spiega Cameliani – perché come Amministrazione comunale abbiamo seguito dal 2011 al 2013 tutto il percorso che ha portato l’attuale Raviplast ad essere un’impresa attiva e sana"

Un incontro nel nome di don Giuseppe Dossetti e dell’importanza del lavoro. È quello svoltosi nei giorni scorsi alla Raviplast, cooperativa che produce imballaggi plastici flessibili, e alcuni rappresentanti della comunità dossettiana “Piccola Famiglia” di Montetauro-Rimini, fondatori della “Montetauro Cooperativa Sociale”, che opera nel servizio socio-assistenziale nei confronti di minori e adulti portatori di handicap, di minori e ragazze in gravi situazioni socio-familiari, ragazze madri e immigrati. Erano presenti l’assessora Livia Molducci e il presidente del Consiglio comunale Massimo Cameliani. Tutto è nato dal desiderio di approfondire la storia della cooperativa e il legame con il padre costituente che Cameliani ha spiegato ai rappresentanti della comunità monastica avendo seguito in prima persona, una decina di anni fa, il percorso di salvataggio dell'ex impresa Pansac che ora conta una trentina di dipendenti.

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“È stato un incontro emozionante – spiega Cameliani – perché come Amministrazione comunale abbiamo seguito dal 2011 al 2013 tutto il percorso che ha portato l’attuale Raviplast ad essere un’impresa attiva e sana. Inoltre, proprio per sottolineare la rilevanza del lavoro, decidemmo di intitolare la strada che porta dalla via Trieste alla sede dell'azienda a Giuseppe Dossetti. Ci fu una volontà forte di dedicare al partigiano e padre costituente, che partecipò in particolare alla stesura dell'articolo 1 della Costituzione (L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro), proprio una strada dove si era salvata e costituita una nuova azienda grazie ai lavoratori che avevano scommesso sulla loro professionalità”.

L’evento è stato favorito dalla conoscenza dell’assessora Molducci e di don Lanfranco Bellavista, superiore della comunità dossettiana, che per l’occasione è stato accompagnato da fra Paolo Marasco e fra Stefano Santoro, responsabili di “Casa Italia-Cina” e da sorella Michela Casadei. “L’incontro – dichiara Molducci – è stato molto utile per la conoscenza fra le due realtà cooperative ed è stata anche un’occasione per ricordare che, proprio in occasione del centenario della nascita di Giuseppe Dossetti, l’amministrazione comunale nel 2013 decise di intitolare la strada adiacente alla sede dell’azienda per promuoverne l’impegno nel difendere i valori della democrazia, della giustizia e della pace. La comunità dossettiana è presente sul territorio ravennate attraverso il progetto sostenuto dal Comune di Ravenna “Casa Italia-Cina – Una sola famiglia Ravenna”, per svolgere il servizio di doposcuola dedicato a minori cinesi (dai 5 ai 17 anni) residenti nella nostra città”.

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