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Cronaca Conselice

La catena di locande romagnole che vuole esportare cappelletti e tagliatelle fuori confine

Il menù parte già dalla colazione e spazia dalle tagliatelle al ragù ai cappelletti fino alle piadine, ma propone anche insalate e taglieri di salumi

Surgital esporta la Romagna con “Ca’ Pelletti”, la catena di locande che l’azienda di Lavezzola sta aprendo in diverse città per far assaporare anche fuori regione le specialità e il culto dell’ospitalità tipici di questa terra. Alle prime due, aperte a Bologna nel 2013, si sono aggiunte quelle di Padova, Bergamo e Firenze, e si prevede di portare, nel Centro-Nord Italia, il numero dei locali a dieci entro il 2024, diventando il riferimento della gastronomia romagnola. Il menù parte già dalla colazione e spazia dalle tagliatelle al ragù ai cappelletti fino alle piadine, ma propone anche insalate e taglieri di salumi.

"La natura di Surgital rimane comunque produttiva. Questo progetto ci consente di diversificare, sempre rimanendo fedeli ambasciatori della cultura romagnola, che già sosteniamo portando la nostra pasta fresca nel mondo - spiega Elena Bacchini, direttrice marketing Surgital -. L’Emilia Romagna sta lavorando tanto per farsi conoscere anche all’estero e come aziende dobbiamo contribuire a questo processo. Per ora, infatti, Ca’Pelletti si svilupperà nel Centro e Nord Italia, ma vorremmo spingerci fuori confine. Affrancare Ca’Pelletti oltre confine sarà un passaggio non immediato, ma naturale, visto che Surgital vanta già un’importante presenza in oltre 60 Paesi".

Con le dieci locande si presume il raddoppio dell’attuale fatturato di 6,5 milioni di euro (previsione 2023). Nuove aperture significano anche nuove assunzioni: ogni ristorante conta una media di 18 dipendenti. "Punto di forza è la varietà dei profili professionali disponibili: il direttore e i manager dei locali sono a contratto a tempo indeterminato, mentre gli addetti multiservizi possono scegliere tempi lavorativi più contenuti - continua Bacchini -; basti pensare che il 70% di loro, ad oggi, sono studenti con contratti ad hoc strutturati appositamente per coniugare le esigenze di studio con quelle lavorative. Siamo lieti di accogliere ragazzi che vogliano affiancare al proprio percorso scolastico un impiego che permetta loro di continuare a studiare maturando in contemporanea un’esperienza professionale sul campo”.

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