La direttrice del Mic Claudia Casali premiata Capitano dell’Anno 2016 per la cultura
E’ stato aggiudicato a Claudia Casali, direttrice del Museo Internazionale delle Ceramiche (MIC) di Faenza, uno dei due riconoscimenti del Premio Capitani dell’Anno 2016
E’ stato aggiudicato a Claudia Casali, direttrice del Museo Internazionale delle Ceramiche (MIC) di Faenza - dichiarato nel 2011 Monumento testimone di una cultura di pace dall’UNESCO - uno dei due riconoscimenti del Premio Capitani dell’Anno 2016 per la Cultura, alla sua 21esima edizione. L’altro è andato al Sindaco di Lugo, Davide Ranalli, per la sua attenzione al ‘Rossini’, il più antico teatro comunale dell'Emilia-Romagna tra quelli tuttora esistenti. Sabato 29 ottobre, alle 10.15, a Bologna, nell’Aula Magna della Fondazione Ant Italia Onlus (via Jacopo di Paolo 36) si svolgerà la cerimonia di premiazione.
“E’ un riconoscimento che non va alla mia persona ma al MIC e al suo efficiente staff di collaboratori – commenta Claudia Casali - che con grande abnegazione e rispetto per questo magico luogo lavorano ogni giorno con passione e consapevolezza. Come ho sempre dichiarato è un grande onore dirigere il MIC e avere avuto la possibilità in questi anni di proporre e promuovere progetti non solo per la nostra città e il nostro territorio, ma anche per la nostra Nazione e per il mondo intero. Il MIC è il fiore all’occhiello della nostra cultura nazionale, un’eccellenza che deve essere un vanto per tutti noi”.
Impresa, ma anche tanta Cultura e Solidarietà. Questa la ricetta vincente di un Premio che, a Bologna come a Milano, a Firenze piuttosto che a Parma, è diventato sinonimo di eccellenza. Un riconoscimento, Capitani dell’Anno, che non premia i bilanci ma uomini e donne che hanno avuto idee importanti e hanno saputo trasformarle in solide realtà. Capaci di fronteggiare una concorrenza internazionale quantomai agguerrita, in un mercato che non fa più sconti a nessuno.
Capitani dell’Anno, nato anche e soprattutto per incoraggiare l’Italia che produce e porta il buon nome del Paese nel mondo, torna con un’edizione speciale dedicata sempre alle imprese ma anche a chi fa impresa, con numeri impressionanti, nel mondo del Sociale. Il palcoscenico, per una volta, non è infatti la tradizionale Sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio (che ha ospitato quasi tutte le edizioni) ma l’Aula Magna della Fondazione Ant. Una scelta non casuale perché è proprio a due motori di questa realtà che andranno gli ‘speciali Solidarietà’: il professor Franco Pannuti e sua figlia Raffaella, oggi Presidente della Fondazione Ant. Bastano pochi numeri come motivazione per il riconoscimento: dal 1985 a oggi ANT ha assistito (e il dato è aggiornato solo al dicembre 2015), in modo completamente gratuito 113.000 malati oncologici in 10 regioni italiane.
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