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Cronaca

“La Diritta via”, Paolo Cevoli racconta Dante in una serie di puntate dedicate al Sommo Poeta

La web serie  parte il 17 giugno e ogni giovedì si dedicherà a un tema del poeta "romagnolo d’adozione". Un viaggio a tappe in cui Cevoli parla di Dante visitando Ravenna e altre località della Romagna

“Dante comincia la sua commedia dicendo che si è perso in un bosco oscuro, ma chi è che non si è mai perso? Chi non ha mai smarrito La diritta Via. Che poi cos’è la Diritta via e cosa vuol dire smarrirla? Quando fai una pataccata? Quando hai perso la bussola? Quando il navigatore non ha campo o sei freezato su Zoom?”. Inizia con queste parole la Divina Commedia di Paolo Cevoli, per la precisione la prima puntata di “La Diritta Via”, la nuova serie web dedicata a Dante Alighieri e all’Emilia Romagna firmata dall’irresistibile comicità dell’attore romagnolo.

A 700 anni dalla morte, ad ispirare l’ambasciatore della emiliano romagnolità è il Sommo Poeta, che in Romagna ha trascorso la parte finale della sua vita, conclusasi a Ravenna nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321. Dal 17 giugno, ogni giovedì alle 21, tratterà quattro tematiche: “Il viaggio”, “L’amore”, “La commedia”, “Il lavoro”, Cevoli decanta le bellezze emiliano romagnole e contemporaneamente rende divertente, “accessibile” e accattivante il manoscritto più famoso del mondo. “Dante ha usato più di centomila parole, ma non a caso buttate lì. Tutte belle ordinate. In più 14mila versi in 100 canti divise in 3 cantiche”. E ancora “Ha passato tanto tempo in Emilia-Romagna. Oh, e se non è questa la terra della diritta via, la via Emilia! Che parte diritta da Rimini dal ponte di Tiberio detto ponte del diavolo, e poi arriva fino a Piacenza dove c’erano i Galli Boi, dei patacca!”.

Anche la Via Emilia è una “diritta via”, una strada che evoca un viaggio meraviglioso narrato nelle varie puntate. Ecco Cevoli che affabula dalla Piazza dei Cavalli di Piacenza, davanti al Duomo di Parma, al cospetto della Pietra di Bismantova. E ancora nel centro storico di Bologna, al Museo Ferrari di Maranello, davanti alla Tomba di Dante a Ravenna, senza dimenticare il mare e la spiaggia di Lido di Dante, le Grotte di Onferno, il Ponte di Tiberio a Rimini, e le Cascate dell’ Acquacheta nell’Appennino Forlivese. Per l’attore “è come stare in Paradiso”.
Prendendo spunto da alcuni passi della Divina Commedia come un Dante moderno, uno storyteller 2.0, con la semplicità comica che lo contraddistingue, Cevoli racconta luoghi e personaggi della nostra Regione, citati direttamente da Dante. Ma c’è spazio anche per luoghi e situazioni che apparentemente non sono collegati alla Divina Commedia, ma da cui si può trarre spunto per parlare dell'opera del poeta, con accostamenti anche azzardati: la Motor Valley, l'enogastronomia tipica, il wellness e lo sport, cioè le passioni del territorio, oltre alla simpatia e all’ospitalità dei romagnoli.

L’appuntamento con “La Diritta via” è per ogni giovedì (dal 17 giugno) alle 21 sui canali social dell’Emilia Romagna e su quelli di Paolo Cevoli. "Tra i tanti eventi che celebrano i settecento anni dalla morte di Dante nel nostro territorio - sottolinea l’assessore Regionale al Turismo Andrea Corsini - mancava un racconto ironico, anticonformista, leggero, ma mai superficiale, dell’opera del Sommo Poeta. Non ci poteva essere miglior ambasciatore di Paolo Cevoli per questo genere di narrazione, che diventa una sfilata dei nostri luoghi più belli e ricchi di fascino, di cui questo format offre una nuova e curiosa chiave di lettura e fruizione al numeroso pubblico di follower di uno dei nostri volti più amati".

"È stato appassionante “tornare” su Dante - spiega Paolo Cevoli - e ancora più emozionante è stato parlare del padre della lingua italiana e della sua opera direttamente nei luoghi che lo hanno ospitato e che ha citato nella “Commedia”, che mai come oggi mi è parsa attuale, caratteristica di tutti i “classici”. Negli scorsi anni ho raccontato al popolo del web la romagnolità nelle sue tante sfumature, con questo format mi sono “allungato” all’Emilia, una vera scoperta anche per me. E se oggi incontrassi Dante lungo la Via Emilia, si meriterebbe a pieno titolo il riconoscimento di Romagnolo DOP, per la caparbietà, la passione e la statura morale. Un vero pataca, come noi".

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