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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La palestra Ricci-Muratori porta il nome di Alfredo Cavezzali: "Non fu solo sport"

La dirigente Baldassarri ha affermato di avere accolto molto volentieri la proposta del sindaco Matteucci di intitolare la palestra a Cavezzali

Sabato mattina, di fronte a un pubblico numeroso, si è svolta la cerimonia di intitolazione della palestre dell’istituto comprensivo Ricci-Muratori ad Alfredo Cavezzali, importante personalità  del mondo sportivo ravennate, scomparso la mattina di Pasqua del 2011. Nel corso della cerimonia, che si è conclusa con un’esibizione delle ginnaste dell’A.S.D. “Edera Ravenna”, sono intervenuti la dirigente dell’Istituto comprensivo Ricci-Muratori Sandra Baldassarri, il presidente regionale del Coni Umberto Suprani, lo “storico” allenatore del Basket Ravenna Giorgio Brasini e il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci.

La dirigente Baldassarri ha affermato di avere accolto molto volentieri la proposta del sindaco Matteucci di intitolare la palestra a Cavezzali. "La nostra palestra - ha esordito la dirigente - porterà il nome di una persona amata, stimata, operosa. Dare il nome ad un luogo o ad uno spazio significa dargli un’ identità e, quindi, significa intraprendere un progetto che guarda al futuro. Pertanto, è a voi ragazzi che oggi siete qui e rappresentate il nostro futuro, che rivolgo il mio appello di vivere lo sport e la vita con la passione vera e autentica di Alfredo Cavezzali, senza mai rassegnarsi e senza mai arrendersi, così come Cavezzali fece durante la sua lunga vita».

"Ci sono persone di cui una comunità conserva cara la memoria - ha affermato Matteucci -. Persone che hanno speso la loro vita avendo come orizzonte  il fare qualcosa per gli altri. Alfredo Cavezzali era una di queste persone. Lo sport era la sua grande passione e  lui ha voluto mettere questa passione al servizio della sua città, in particolare dei giovani. Cavezzali è stato  uno dei  protagonisti  della storia dello sport ravennate di cui ha  contribuito a scrivere pagine importanti. È stato per oltre vent’anni, dal 1976 al 1997,  il Presidente del Coni provinciale".

"Due decenni importanti per lo sport nella nostra città - ha proseguito il primo cittadino -. Ciclismo e ginnastica sono stati i suoi grandi amori sportivi. E’ stato ai vertici di società “storiche” come l’Edera e il Pedale ravennate. Fu Cavezzali poi ad “importare” a Ravenna, da sempre culla della pallavolo, la pallacanestro. A lui si deve la fondazione della prima società sportiva cestistica e la crescita di questa disciplina sportiva che conta ormai migliaia di tifosi nella nostra città. Cavezzali il basket lo aveva conosciuto grazie agli americani che lo avevano liberato dal lager. Già, perché il racconto della sua vita deve tenere conto  anche di questo capitolo  doloroso, vissuto  da Alfredo quando aveva poco più di 20 anni con grande coraggio e dignità".

"Cavezzali - ha proseguito Matteucci -. fu internato nel lager di Bergen Belsen e ai ripetuti inviti dei nazisti ad aderire alla Repubblica di Salò per tornare libero in Italia rispose sempre no, nonostante le minacce.  “Ci dicono – scrive nel suo diario - che chi non vuole continuare la guerra contro gli inglesi è traditore della Germania”.   Ma lui ha preferito condividere con i suoi compagni di prigionia questa dolorosa esperienza, sempre pronto a dare una mano. Quel diario che raccoglie gli appunti che ogni giorno Cavezzali  scriveva, di nascosto, su un quaderno l’ho riletto proprio in questi giorni. Pensieri rubati a quell’angosciosa esperienza che coincide con uno dei momenti più bui e crudeli della storia dell’umanità. Pensieri che fotografano la cruda realtà del lager fatta di fame, umiliazioni, lavoro duro. Ma in queste frasi  spesso composte da una manciata di parole, traspare sempre una vena di ottimismo, un grandissimo desiderio di guardare oltre, ad un futuro diverso e di libertà".

"Una libertà che per Cavezzali faceva rima con dignità e solidarietà nei confronti dei suoi compagni di disavventura. In particolare con quelli romagnoli come lui,  condivise una solenne promessa: stare sempre insieme - ha aggiunto ancora il sindaco -. Molte di queste sue riflessioni scritte durante quel periodo di dura prigionia,  suonano come un invito a godere delle cose semplici, a credere in valori profondi come la solidarietà e l’amicizia fra le persone. Invitano a riflettere sul fatto che certi diritti che sembrano scontati, come la libertà e il rispetto delle persone, in realtà purtroppo non lo sono, ma ce ne rendiamo conto solo quando vengono calpestati".

"Quando Cavezzali ci ha lasciato, la mattina di Pasqua di tre anni fa, esprimendo il cordoglio della nostra comunità, dissi che il suo mondo sportivo avrebbe sicuramente saputo custodirne e valorizzarne la memoria e l’esempio. Ora diamo concretezza a quelle parole: da oggi la palestra della Ricci Muratori porterà orgogliosamente il suo nome. Penso che questa scelta che abbiamo fatto insieme alla scuola per ricordarlo,  a Cavezzali sarebbe piaciuta molto, perché è coerente con quello che è stato il suo impegno di una vita: promuovere lo sport come elemento importante per la crescita sociale delle giovani generazioni. Ecco, è proprio questo suo impegno nei confronti dei ragazzi che mi fa dire che Cavezzali è sì stato un uomo dello sport, ma anche molto altro".

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