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Cronaca

La proposta per il compianto sacerdote: "Intitolare una via al cardinale Ersilio Tonini"

Il cardinale, venuto a mancare a 99 anni nel luglio 2013 presso l’Opera Santa Teresa, ha lasciato a Ravenna, dove era amatissimo, un vuoto incolmabile dato lo strettissimo rapporto che nel tempo si era venuto a creare tra il porporato e la nostra città

I consiglieri del Partito Democratico Idio Baldrati e Marco Montanari hanno firmato l’ordine del giorno promosso da Daniele Perini, capogruppo della Lista de Pascale Sindaco, per intitolare una via o una piazza al cardinale Ersilio Tonini, "straordinaria figura di sacerdote e comunicatore, imprescindibile punto di riferimento sia per il mondo laico che cattolico per la città di Ravenna e a livello nazionale".

Il cardinale Ersilio Tonini, venuto a mancare a 99 anni nel luglio 2013 presso l’Opera Santa Teresa, ha lasciato a Ravenna, dove era amatissimo, un vuoto incolmabile dato lo strettissimo rapporto che nel tempo si era venuto a creare tra il porporato e la nostra città, sin da quando, nel dicembre 1975, Paolo VI lo aveva chiamato a reggere l’antica Archidiocesi di Ravenna e la diocesi di Cervia.

Nella nostra città Tonini aveva preso alloggio presso l’Istituto Piccola Famiglia di Santa Teresa del Bambin Gesù che assiste persone disabili e con disagi e ospita pure anziani sacerdoti. Moltissime furono le iniziative da lui promosse tra cui la riapertura del seminario nel 1978, la creazione nel 1984 del Centro Ravennate di Solidarietà, luogo di accoglienza per tossico dipendenti, che fa parte della federazione delle Comunità terapeutiche del CEIS di Don Picchi, senza dimenticare nel 1995 il rilancio del settimanale diocesano “Risveglio 2000” e la nascita di “Ravegnana radio”.

Nel maggio 1986 Tonini guidò la visita pastorale di Giovanni Paolo II in Romagna, una terra considerata sino ad allora patria dell’anticlericalismo italiano, visita che ha in effetti segnato il crollo degli ultimi storici steccati tra laici e cattolici in Romagna. Nel marzo 1987, dopo la tragedia della “Elisabetta Montanari”, la nave gasiera a bordo della quale persero la vita 13 operai che effettuavano lavori di pulizia in condizioni disumane, Tonini condannò con parole forti la logica del profitto, alla base della tragedia. Nel 1988, animò la campagna nazionale per la raccolta di fondi per l’acquisto di mucche per gli indios della diocesi brasiliana di Roraima per impedire l’esproprio delle terre degli indigeni. A Ravenna città dove avrebbe continuato a risiedere anche dopo che Papa Giovanni Paolo II aveva accettato le sue dimissioni per limiti di età, Tonini godeva del massimo rispetto e del favore della popolazione che lo ammirava e che, ancora in vita, gli aveva già assegnato un ‘posto’ importante nella storia della città.

Daniele Perini, nel documento, lo ricorda come "un uomo aperto al confronto con gli altri anche sul rapporto tra scienza e fede, preoccupato dei giovani e della loro educazione, esempio di moderna catechesi che si avvale del mezzo e del linguaggio televisivo, illuminato interprete della cattolicità di fronte all’opinione pubblica italiana". Perciò insieme ai consiglieri democratici presenterà martedì in Consiglio comunale la mozione per impegnare il sindaco e la giunta a dedicargli uno spazio pubblico.

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