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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

La Signorino difende il Mar: "Un'istituzione della città, non si può pensare solo ai numeri"

Nella seduta di martedì il consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione e la nota integrativa per il 2018/2020 dell’ Istituzione del Museo d’arte della città

Nella seduta di martedì il consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione e la nota integrativa per il 2018/2020 dell’ Istituzione del Museo d’arte della città. Hanno votato a favore 19 consiglieri (gruppi di maggioranza) e 10 contrari (CambieRà, La Pigna, Lega nord, Ravenna in Comune). La delibera è stata illustrata dall’assessora alla Cultura Elsa Signorino, che ha sottolineato che il bilancio preventivo 2018 del Mar è stato assunto dal consiglio dell'istituzione nel dicembre 2017 e quindi costruito su entrate accertate all'epoca (i trasferimenti comunali) alle quali seguirà in primavera una variazione con il recepimento dei contributi e delle sponsorizzazioni ad oggi in corso di definizione. Il bilancio del Mar è costituito da due aggregati: oltre 900mila euro nel bilancio comunale per spese di gestione e personale e 600mila a bilancio dell’istituzione per la realizzazione delle attività. Ha rilevato la riduzione dei trasferimenti delle fondazioni bancarie legata alle mutate capacità di erogazione ma sempre decisivi e rilevanti nella costruzione dell’offerta culturale della città. Si è quindi intrattenuta sul ruolo del Mar e sulla programmazione delle attività museali del 2018, rappresentando le scelte culturali e artistiche intraprese che vanno nella direzione della crescita culturale e della coesione sociale.

I consiglieri

Il gruppo Lega nord ha dichiarato di non entrare nel merito dell’offerta culturale ma nella compilazione vera e propria del bilancio che ritiene non trasparente. Il gruppo La Pigna ha parlato di disastro evidente indicando soprattutto il calo degli investimenti da parte delle fondazioni che evidentemente si sono stancate di investire in progetti – a parere del gruppo -  senza impatto. Il gruppo CambieRà ha affermato che l’offerta culturale proposta non è degna della città che sarebbe meritevole di maggiori investimenti e attenzioni e di giudicare l’azione amministrativa priva di una visione d’insieme. Il gruppo Pd ha difeso le scelte dell’amministrazione di puntare a una proposta culturale varia e diversificata e non ad un unico grande evento espositivo, rimarcando il valore degli eventi realizzati e l’azione coraggiosa di intraprendere strade di sperimentazione e di ricerca. Il gruppo Ravenna in Comune, pur concordando sulla inefficacia di una valutazione basata solo su dati e numeri, ha fatto presente di non riscontrare nella gestione delle attività del Museo una visione politica chiara e in prospettiva.

L'assessore

“Il Museo d’arte della città – ha dichiarato l’assessora alla Cultura Elsa Signorino - è un’istituzione vitale, chiamata a svolgere una funzione strategica e molteplice che si esplica non solo con la messa in valore delle sue collezioni, ma altresì nella sperimentazione di progetti innovativi (come il progetto europeo per l'accesso ai siti Unesco da parte di persone diversamente abili), di attività di studio e ricerca connessi all'avvio, sempre in ambito europeo, di un laboratorio per l'inclusione digitale connesso alla sperimentazione di app innovative nel settore del turismo. Tra i nostri obiettivi vi sono infatti la crescita culturale e la coesione sociale della città attraverso il rilancio di un museo che guarda al futuro esaltando le collezioni, realizzando lavori di restauro, ponendo particolare cura agli allestimenti, effettuando ricerca e sperimentazione, coltivando la didattica. Il 2018 sarà un anno intenso, contrassegnato dal completamento dei lavori della galleria del Guidarello, che riaprirà al pubblico nel prossimo mese di aprile, con un nuovo, suggestivo riallestimento. Il programma degli eventi espositivi sarà di grande interesse: alcuni sono già in corso come la mostra Licalbe Steiner – alle origini della grafica italiana, sul percorso umano e artistico di due grandi intellettuali, Lica e Albe Steiner, vittime del nazismo e protagonisti della rinascita culturale del Paese. In primavera aprirà la mostra di Alex Majoli, un fotografo ravennate pluripremiato e di livello ormai internazionale, che inaugura il ritorno in città di un filone legato alla fotografia d’autore. La mostra di Majoli, una retrospettiva della produzione del fotoreporter dalla metà degli anni Ottanta ad oggi, in anteprima nella nostra città, si sposterà poi a Parigi. La mostra “War is Over? Arte e conflitti tra mito e contemporaneità” in programmazione per l’autunno, sarà un'esposizione di assoluto livello, dedicata al tema della guerra, che occuperà l’intera area del Museo, fortemente evocativa nell’occasione della ricorrenza dei cento anni dalla conclusione della prima guerra mondiale. Una mostra di grande portata innovativa da più punti di vista: la messa in valore del patrimonio, in particolare del monumento funebre a Guidarello Guidarelli, anche per il tramite di un allestimento caratterizzato dall'uso artistico delle nuove tecnologie, ed ancora per il suo svolgimento in autunno, con lo sguardo rivolto alla possibilità di accrescere le attrattive della città in un periodo di flussi turistici contenuti. Un progetto che si ricollega ad una più ricca offerta della stagione, caratterizzata dalla Trilogia d'Autunno di Ravenna Manifestazioni, dalla programmazione degli eventi danteschi, dall'inaugurazione del Museo di Classe, unitamente a una programmazione enogastronomica di qualità. Ravenna è una città che per la sua storia e tradizione non può puntare su un unico, sia pure grandioso ed eclatante, evento espositivo offrendo un ventaglio di proposte culturali e artistiche varie, diffuse. Il Mar, che amiamo molto e al quale stiamo rivolgendo le nostre migliori energie, è destinato a svolgere un ruolo sempre più incisivo e i cui esiti non sono verificabili solo in cifre e dati quanto anche nella capacità di contribuire allo sviluppo e alla crescita culturale della città e all’affermazione dell’idea che fare arte non sia una tappa ma un costante e ricercato percorso”.

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