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Cronaca

La Tomba di Dante si illumina di rosa per omaggiare il Giro d'Italia

Solo per una notte, giovedì sera, un proiettore ha illuminato di rosa la facciata della Tomba di Dante a un mese esatto dalla partenza del Giro d'Italia 2021

Solo per una notte, giovedì sera, un proiettore ha illuminato di rosa la facciata della Tomba di Dante a un mese esatto dalla partenza del Giro d'Italia 2021, come hanno fatto altre città e altri luoghi tappa della competizione ciclistica. Una data tra l’altro emblematica per la storia di Dante perché per molti studiosi infatti l’8 aprile del 1300, venerdì santo, è tra le possibili date di inizio del viaggio oltremondano che porterà il poeta al punto più alto di ogni immaginazione, a partire da quello smarrimento che tutto il mondo conosce “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura...”.

"La fotografia è stata pubblicata su Corriere della Sera e sulla Gazzetta dello Sport per “Italia in rosa” come ringraziamento alle città di tappa per aver illuminato i propri simboli - commenta il sindaco Michele de Pascale condividendo la fotografia sui suoi profili social - Per questo, nel VII anniversario della morte di Dante, è un grandissimo onore per Ravenna essere stata scelta come luogo di partenza della tappa del giro proprio dedicata al Sommo Poeta, la Ravenna-Verona, che la nostra città ospiterà il 21 maggio".

La storia del Giro d’Italia accompagna e riflette la storia sociale italiana. Se si legge il volantino che fu consegnato ai partecipanti alla prima edizione della competizione sportiva, partita da Milano nel 1909, si può ravvisare la medesima aspirazione alla costruzione di una solida unità nazionale che trapelava anche dalla grande eco nazionale delle Feste Dantesche tenutesi a Ravenna nel 1908: “Come corridori italiani avete il gran compito di difendere i colori della nazione. Come forestieri ed ospiti, troverete fra i nostri campioni avversari degni e cortesi”.

Così nel corso dei decenni la partecipazione sempre maggiore alle vicende della corsa rosa, che con l’avvento della televisione ha consentito a milioni di italiani di conoscere, anche geograficamente, il Paese, è andata in parallelo all’affermarsi dell’insegnamento dantesco nelle scuole e al diffondersi della conoscenza della lingua italiana. Nel microcosmo delle due ruote si intravedono in filigrana i mutamenti epocali del Novecento italiano, così come nel diffondersi della Commedia e nelle sempre più attente interpretazioni si è affermato un lascito valoriale che contrassegna l’identità italiana ed europea.

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