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Cronaca

La vita ai tempi del Coronavirus - "Con due gemelli, vedo il mio compagno mettere l'armatura e andare a lavorare"

"Vivo in un appartamento di 62 mq con un cane, un barboncino per l'esattezza, un compagno e due gemelli di tre anni.  La mia vita è cambiata"

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Vivo in un appartamento di 62 mq con un cane, un barboncino per l'esattezza, un compagno e due gemelli di tre anni.  La mia vita è cambiata. O per lo meno all'inizio pensavo che non fosse cambiato nulla , perché, avendo mio marito un lavoro umile ma non di meno importanza, non ci ha mai permesso comunque di arrivare a fine mese. Io disoccupata, abbiamo sempre vissuto di piccole cose, di emozioni, lavoretti quotidiani con i bambini non sono mai mancati, cenette improvvisate per occasioni particolari non appena i bambini erano a letto, per ritagliarci un momento nostro, abbiamo improvvisato piscine nel nostro piccolissimo  balcone, pic-nic casalinghi , giochi... Ci siamo goduti tramonti, cantato e ballato e tanto altro. Noi queste cose le abbiamo sempre fatte.. Non ci serviva "questo tempo"!!! 

La gente oggi le vede come opportunità... Era la mia normalità vivere di queste piccole cose, essendo anche una persona molto sensibile.... 
Dicevo.. Ho due gemelli. Il maschietto, "finalmente o no" , dopo anni di tribolazione, ha avuto la prima diagnosi. Disturbo misto specifico dell'età evolutiva.. Che vuol dire tutto o niente ma che per una mamma risuona sempre male. Dico finalmente perché dopo anni in cui mi sono improvvisata terapista di mio figlio, in cui ho letto, mi sono documentata ed ho provato ad aiutarlo, finalmente è stato riconosciuta e come mi sono sentita spesso dire, non ero una "pazza" . Almeno potevo non sentirmi più sola, sentivo che finalmente potevo aiutarlo nel migliore dei modi. Con un sostegno, iniziando una terapia, in attesa della seconda diagnosi.

Per una mamma con un bambino da aiutare sentirsi chiamare dopo mesi di attesa per il tanto agognato appuntamento è tra le cose più importanti, una corsa contro il tempo. Ma si è fermato tutto!  Un bambino bisognoso, e per quei genitori che ci stanno dietro, di qualunque problema si tratti... Il tempo è importante e prezioso. All'inizio di questa situazione, del coronavirus, mi alzavo la mattina con tantissimi obbiettivi, positiva. Mi sentivo come si sentono in molti come Benigni nel film "La vita è bella" raccontando ai miei figli che lì fuori c'è un mostriciattolo, togliendo da dosso a due bambini di tre anni il peso della realtà. Cercando di sdrammatizzare attraverso un gioco una storia. 
Inoltre mi devo anche ricordare di essere donna e compagna. Ma la sera molto spesso la stanchezza, l'angoscia, la paura prendono il sopravvento. 

Non ho passioni particolari né hobby. Passeggiavo, ma da sempre, nella mia oretta d'aria dalla quotidianità familiare. Ora mi è stato privato anche quello. Scendo, nel parcheggio privato, con la mascherina, e giro intorno immaginando di essere altrove. Così passa più in fretta! E forse non potrei nemmeno.. Ma almeno scarico la tensione e piango. All'inizio di tutto ero molto sorridente, ma non perché non mi rendevo conto. I miei suoceri lavorano in ospedale, cercavo solo di stare con i piedi per terra, di sperare. I bambini sono anche bravi, non fanno neppure i capricci.. Sanno che il cancello non si può varcare è perché lì fuori c è il mostriciattolo e lo rispettano. Ma sono sempre bambini di tre anni, stanchi e annoiati spesso e ora iniziano a vivere anche le nostre tensioni. E io spesso mi sento in colpa. Non era quello che desideravo per loro. 

Se prima ero fiduciosa ora sono impaurita e arrabbiata.. Con chi poi? Con nessuno. È così e basta. Spero passi in fretta tutto questo, io e il mio compagno siamo forti, ci amiamo tanto però è davvero dura. Anche la coppia inevitabilmente subisce. Lui è più forte di me anche psicologicamente. Si alza ogni mattina si mette "l'armatura.." Come la chiamo io... e va al lavoro. Penso che questo maledetto virus non lascerà solo morti dietro di sé, chi ce la farà rimarrà sempre dentro di sé la paura e il ricordo di questo periodo. Tutti in qualche modo saremo vittime. Ci cambierà inevitabilmente, forse saremo ancora più distanti o forse ci farà avvicinare ancora di più. Chissà. Continuo a stringere i denti e mi auguro riavremo presto il nostro futuro. 
Con affetto 


Mamma Mary 

La vita ai tempi del Coronavirus - Il diario dei nostri lettori

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