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Cronaca Faenza

Strade buie per risparmiare sull'energia, anche Faenza conferma il dietrofront

A comunicarlo nella serata di martedì è stato il comune stesso attraverso una nota

L’illuminazione pubblica di Faenza non sarà spenta di notte. A comunicarlo nella serata di martedì è stato il comune stesso attraverso una nota: "La Giunta comunale di Faenza in accordo con le forze politiche di maggioranza - si legge - ha deciso di sospendere momentaneamente il provvedimento di riduzione dell’orario di accensione della pubblica illuminazione in orario notturno. Come noto tale decisione rientrava tra le misure straordinarie per il contenimento della spesa energetica sulla base di linee di azione condivise e concordate dopo un percorso di confronto tra tutti i Comuni della Provincia e gli organi di pubblica sicurezza".

"Una sorta di “ombrello” che consente di attivare all’occorrenza alcune azioni per fronteggiare le tariffe energetiche cresciute a livelli esorbitanti, colpendo non solo famiglie e imprese ma anche gli enti pubblici. Tra le misure previste e già adottate, come la chiusura al venerdì di alcuni uffici ed edifici pubblici, la decisione di congelare momentaneamente lo spegnimento dell’illuminazione pubblica durante la notte è maturata in questi giorni alla luce di un quadro in continua evoluzione, in primo luogo la discesa dei costi dell’energia elettrica e la conseguente sostenibilità economica".

"Il calo delle tariffe consente di sospendere temporaneamente il provvedimento dall’impatto sociale più elevato. Per il momento perciò nulla cambia, con i lampioni accesi tutta la notte. Nell’eventualità di dover far fronte a nuovi rialzi delle tariffe energetiche ai livelli insostenibili dell'estate scorsa, resta in ogni caso intatta la possibilità nei prossimi mesi di attivare la misura di spegnimento dell’illuminazione pubblica, così come parziali rimodulazioni degli attuali orari di accensione e spegnimento”, conclude la nota. Il congelamento della decisione dell’Amministrazione faentina trova ora riscontro oggettivo anche se per sommi capi, la non adozione del provvedimento già deliberato e le ‘valutazioni’ annunciate in sede di consiglio comunale erano state fortemente indicative della volontà del comune.

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