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Cronaca

Lavoro nero e caporalato, vertice in Prefettura: il covid non ferma la lotta

"Ringrazio il prefetto Caterino per aver accolto la mia richiesta di costituire un tavolo permanente in Prefettura allargando le competenze del tavolo sul Caporalato", afferma De Pascale

Vertice in Prefettura di Ravenna per esaminare, anche in considerazione dell’attuale difficile situazione economica, le tematiche relative alla legalità e alla sicurezza sul lavoro in ambito territoriale. Alla riunione, coordinata dal prefetto Enrico Caterino, hanno partecipato il sindaco Michele De Pascale ed altri primi cittadini della provincia, il questore, il comandante Provinciale della Guardia di Finanza, rappresentanti dei Carabinieri, dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, dell’Ausl, delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali. "Ringrazio il prefetto Caterino per aver accolto la mia richiesta di costituire un tavolo permanente in Prefettura allargando le competenze del tavolo sul Caporalato - afferma De Pascale -. Questo impegno risponde anche ad un ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio comunale di Ravenna. La nostra è una città da sempre attenta alle tematiche collegate alla sicurezza sul lavoro, in particolare legalità e sicurezza nel settore portuale rappresentano una emergenza a cui dare il massimo della nostra attenzione". 

Il prefetto si è focalizzato in primis sul fenomeno del lavoro irregolare, che "viene costantemente seguito e come sia incessante l’attività di contrasto svolta in sinergia tra le forze dell’ordine, l’Ispettorato del Lavoro e l’Ausl". La problematica forma oggetto di esame continuo da parte del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, nonché nell’ambito del Tavolo permanente istituto nella Prefettura per il coordinamento degli interventi volti a contrastare, soprattutto nel settore agricolo, lo sfruttamento lavorativo e il fenomeno del caporalato. Le attività di controllo sulla regolarità dei rapporti di lavoro sono proseguite anche durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, nell’ambito dei servizi disposti per la verifica delle misure di contenimento della diffusione del virus". Tutti i soggetti presenti, nel sottolineare l’importanza delle azioni di controllo svolte, hanno convenuto sulla opportunità "di avviare iniziative volte a favorire ulteriormente l’analisi e il monitoraggio del fenomeno del lavoro irregolare e ad incentivare, nel contempo, la cultura della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro".

È stata, anche, rilevata la necessità di rafforzare e ottimizzare il circuito informativo, al fine di non disperdere le segnalazioni su situazioni di irregolarità che vengono raccolte dalle varie fonti e che possono risultare di importanza vitale nell’azione di contrasto e prevenzione da parte degli organi preposti. Inoltre, atteso che le diverse realtà lavorative (ambito portuale, agricoltura, settore turistico-alberghiero e settore logistico) presentano problematiche molto differenziate fra loro, così come risultano diversi i campi di applicazione della normativa di riferimento, è stata sottolineata l’opportunità di programmare incontri sulla tematica finalizzati per i singoli settori, onde verificare le situazioni di criticità eventualmente rilevate e valutare le possibili azioni di contrasto. A tal fine verranno ampliate le finalità del Tavolo di coordinamento per il contrasto al caporalato, ricomprendendo al suo interno anche tutti gli altri fenomeni dell’irregolarità e dello sfruttamento lavorativo, e a tale organismo potranno essere indirizzate tutte le comunicazioni provenienti dai soggetti a diverso titolo coinvolti.

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