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Cronaca Castel Bolognese

Lavoro nero, clandestini e dormitori precari: ennesimo blitz in un laboratorio cinese

Nella tarda serata di serata di giovedì, a partire dalle 22, si è svolto un servizio congiunto di personale della Guardia di Finanza della tenenza di Faenza e militari della compagnia Carabinieri di Faenza volto a contrastare il fenomeno dell’utilizzo di manodopera irregolare e dell’immigrazione clandestina

Nella tarda serata di serata di giovedì, a partire dalle 22, si è svolto un servizio congiunto di personale della Guardia di Finanza della tenenza di Faenza e militari della compagnia Carabinieri di Faenza volto a contrastare il fenomeno dell’utilizzo di manodopera irregolare e dell’immigrazione clandestina. Nello specifico il personale operante, in tutto una decina di operatori impiegati, ha controllato un’azienda di confezioni di abbigliamento con sede a Castelbolognese, che si trova in un capannone in zona Tebano. Il blitz delle forze dell’ordine ha consentito di sorprendere nell’opificio sette lavoratori di etnia cinese che all’atto dell’irruzione si trovavano tutti seduti alla macchina da cucire intenti a confezionare capi di vestiario, quando invece presso quella ditta ufficialmente risultavano dichiarati soltanto tre dipendenti.

inoltre fra i quattro lavoratori “in nero” uno di loro era addirittura clandestino, pertanto è stato subito accompagnato in caserma dove i carabinieri hanno proceduto al suo foto-segnalamento ed alla sua denuncia per “permanenza illegale sul territorio nazionale”, reato che fra l’altro già gli era stato contestato nel 2010 a Brescia e che all’epoca gli era costato un decreto di espulsione della locale questura.

Proprio la presenza di un lavoratore clandestino ha configurato a carico del 39enne responsabile dell’attività, presente al momento del controllo, una denuncia penale per favoreggiamento della clandestinità. Durante l’ispezione dell’immobile, oltre all’area produttiva i militari operanti hanno accertato che il piano superiore era stato frazionato indebitamente in otto unità mediante utilizzo di tramezzi e pareti in legno, cartongesso e cartone adibiti a precari “dormitori” destinati alle persone impiegate nell’attività, tutto naturalmente non denunciato e quindi abusivo, di cui è stato documentato anche lo stato di degrado igienico-sanitario nonché la mancanza delle più elementari norme di sicurezza e la completa assenza di idonei strumenti antincendio, pertanto sono state inviate apposite segnalazioni ai competenti uffici comunali, dell’Asl e dei vigili del fuco per le ulteriori verifiche di loro competenza.

Sono tuttora in corso, ad opera della tenenza della Guardia di Finanza di Faenza, riscontri di carattere fiscale e tributario sulla base della copiosa documentazione acquisita che è stata rinvenuta in una cassetta di sicurezza nascosta proprio in uno dei “loculi” abusivi. Le irregolarità già accertate derivanti dalla presenza di lavoratori “in nero” porteranno nei prossimi giorni all’erogazione della prevista maxi-sanzione.

blitz di carabinieri e finanza in un laboratorio tessile cinese

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