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Cronaca

Le 'suore artiste' creano un mosaico per il giardino del carcere

Si sono cimentate nella realizzazione di un mosaico ispirato ai simboli dei santi fondatori dell’ordine delle clarisse, il Tau disegnato da San Francesco intrecciato ai gigli di Santa Chiara

Chiude il cerchio del progetto 'Dis-Ordine a Port'Aurea', l’ultimo modulo triangolare del labirinto pavimentale per il giardino di fronte al carcere di Ravenna realizzato dalle professoresse del Dis-Ordine assieme alle Clarisse Cappuccine del Monastero di Clausura di Sant’Apollinare in Veclo, in via Pietro Alighieri.

Laura Dalmonte, Stefania De Palma, Donatella Bezzi, Silvia Colizzi, Antonella Filipponi, Nicoletta Gobbi, Marianna Improta, Maria Rita Servadei, Carmela Parente e Michela Perla, con la guida di Elena Pagani e il supporto tecnico di Edoardo Missiroli, sabato si sono cimentate nella realizzazione di un mosaico ispirato ai simboli dei santi fondatori dell’ordine delle clarisse, il Tau disegnato da San Francesco intrecciato ai gigli di Santa Chiara. All’opera, in mosaico bizantino ravennate e composta prevalentemente da materiali poveri come il mattone il sasso e il marmo, contribuiscono anche le sorelle, Madre Maria Grazia e le altre sette religiose, che attualmente abitano il convento di via Pietro Alighieri, adiacente la sede storica dell’ex-Istituto d’Arte per il Mosaico, ora Liceo Artistico Nervi-Severini, che a tutt’oggi conserva gli storici laboratori di mosaico. Le partecipanti, tutte donne, si sono dimostrate alquanto impegnate e divertite nel poter rendere un saggio dell’antico linguaggio artistico ravennate, eseguito nella sua essenziale originarietà, con richiami alle immagini presenti nelle basiliche ravennati patrimonio Unesco.

"Il soggetto dell’opera - spiega il Presidente dell’Associazione Marcello Landi - è stato concordato con le sorelle a partire da una prima idea di Maria Rita Servadei. Le clarisse, da tempo coinvolte nella vicinanza con la scuola, hanno promesso di pregare affinché si possano realizzare i sogni di tutti coloro che hanno a cuore il patrimonio culturale artistico e spirituale della città, salutano e ringraziano i presenti per la particolare opportunità". All’atto di ritiro del triangolo è stata consegnata alla madre superiora del monastero la tessera ad honorem del Dis-Ordine. L’evento si è potuto realizzare grazie a Giampiero Corelli, promotore dell’iniziativa generale di apertura straordinaria del convento nell’ambito della mostra e presentazione del progetto “Abbiamo creduto nell’amore”, oltre che primo ispiratore del progetto giunto alla fase finale di installazione permanente in occasione della Biennale del Mosaico 2019.

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