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Cronaca Bagnacavallo

Le suore cappuccine sono tornate a Bagnacavallo per rivedere la Madonna di Dürer

Martedì il Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo è stato oggetto di una visita molto particolare

A distanza di quasi mezzo secolo dalla loro definitiva partenza da Bagnacavallo, sono infatti giunte al museo le suore di clausura Clarisse Cappuccine dell’Immacolata, stabilitesi a Brescia sin dal 1971, per riabbracciare la Madonna del Patrocinio di Albrecht Dürer, che per molti anni è stata custodita e venerata nel loro monastero bagnacavallese, oggi museo civico, che nel suo stesso nome rievoca l’antica destinazione conventuale della sede.

La visita si è svolta durante l’orario di chiusura del museo, proprio per garantire la riservatezza e l’intimità di questo particolare incontro. «Ci è sembrato doveroso – riferisce Diego Galizzi, direttore del museo – offrire un momento speciale e riservato a quella comunità che grazie alla sua devozione ha contribuito alla custodia e alla conservazione di questo sorprendente capolavoro, un capolavoro che non è solo uno straordinario documento storico-artistico ma anche un frammento di storia devozionale di Bagnacavallo e un oggetto di culto tuttora nel cuore delle suore, che continuano a festeggiarlo ogni seconda domenica di novembre.»

Il legame tra le monache Cappuccine e la Madonna col Bambino dipinta da Dürer risale al 1822, quando una suora proveniente dal soppresso convento di Cotignola entrò nel monastero delle Cappuccine di Bagnacavallo portando in dote il prezioso dipinto, che ancora non si sapeva fosse di mano del grande maestro di Norimberga, ma che tuttavia aveva già fama di essere un’immagine miracolosa, tanto è vero che intorno alla metà dell’Ottocento venne anche istituita una festa ad essa dedicata la seconda domenica di novembre. Dopo essere scampata a varie vicissitudini tra cui le requisizioni post-unitarie ottocentesche, in questo caso anche grazie all’ingegnosità delle suore che riuscirono a nascondere la tavola nella legnaia, la Madonna del Patrocinio fu “scoperta” nel 1961 come un capolavoro di Dürer ed infine venduta nel 1969 al grande collezionista e mecenate Luigi Magnani. 

Il ritorno delle Cappuccine di Brescia in quella che era la loro vecchia sede conventuale è un  evento eccezionale «poiché – spiega l’abbadessa del monastero, suor Enrica – è la prima volta che l’intera comunità monastica, oggi composta da nove suore, esce dalla clausura tutta insieme per recarsi all’esterno». Le monache oltre ad ammirare l’opera ed aver rivolto lodi alla Beata Vergine del Patrocinio, hanno avuto modo di visitare le sale museali che un tempo erano le loro celle. Non sono mancati i momenti di commozione, in particolare delle due monache più anziane che facevano parte della vecchia comunità bagnacavallese, suor Immacolata e suor Bernardetta, le quali hanno ripercorso con la mente i precedenti spazi conventuali rievocandone la vita e rivelando molti aneddoti interessanti riguardo alla loro devozione per la Madonna düreriana.

La Madonna del Patrocinio, tavola che Dürer dipinse attorno al 1495, è esposta nella sala dedicata al piano terra del museo fino a domenica 2 febbraio.
Il ritorno temporaneo del dipinto a Bagnacavallo è stato possibile grazie alla collaborazione della Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, luogo di conservazione della tavola. L’evento espositivo è curato dal direttore del Museo Civico delle Cappuccine Diego Galizzi.  Al piano superiore del museo si può inoltre visitare la mostra Albrecht Dürer. Il privilegio dell’inquietudine, organizzata dal Comune e curata da Diego Galizzi e Patrizia Foglia, che propone più di 120 opere grafiche provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private italiane.  L’ingresso al museo è libero. Questi gli orari ordinari di apertura: martedì e mercoledì 15-18; giovedì 10-12 e 15-18; da venerdì a domenica 10-12 e 15-19. Il Museo Civico delle Cappuccine è in via Vittorio Veneto 1/a.
 

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