"L’ipotesi dell’uscita dal “sistema Hera” nella gestione dei rifiuti, così come fatto dai 13 comuni del forlivese, potrebbe essere utile, ma non siamo sicuri che il comune di Faenza sia in grado di gestire questo passaggio. Chiediamo che i comuni della zona aprano un confronto, per verificare eventuali alternative da parte di privati impegnati nel settore". Il capogruppo in consiglio comunale della Lega Nord, Gabriele Padovani, e il consigliere Jacopo Berti chiariscono la posizione del Carroccio relativamente ll’ipotesi di gestire “in house” il servizio rifiuti, sull’esempio di quanto fatto da Forlì.

"Siamo convinti – dicono Berti e Padovani – che l’esempio di Forlì stia a dimostrare che uscire da Hera, per gestire con una partecipata il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, sia praticabile. Il dubbio, semmai, è sulla capacità di gestione del Comune di questa fase, anche di transizione. Spesso, in altre realtà, abbiamo visto il fallimento di società partecipate che, peraltro, si erano tramutate in poco tempo in una sorta di “poltronificio” per adepti della politica. La parola “fallimento” non viene citata a caso, poiché una sentenza del 2017 chiarisce che anche le società partecipate possono fallire e Faenza non potrebbe subire anche questa eventualità. Dunque, l’uscita da Hera come potrebbe essere compensata?". La Lega Nord non ha dubbi in proposito: "La creazione di una società “in house” per Faenza non è la strada migliore. Nessun comune – precisano Berti e Padovani - oggigiorno potrebbe permettersela, ma se i territori vicini unissero le forze e valutassero le proposte di alcuni interlocutori privati, si potrebbero ottenere una serie di benefici: evitare gli spiacevoli disagi sulla Tari che si sono visti recentemente in Romagna, puntare in modo deciso alla tariffazione puntuale, anche per aumentare le quote della differenziazione dei rifiuti e avere un controllo diretto del servizio".