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Cronaca

Legambiente: "Surreale l'idea di un'autostrada Ravenna-Porto Garibaldi"

Il presidente dell'autorità portuale di Ravenna ha proposto di realizzare l'autostrada Orte-Mestre per stralci, facendo intanto il tratto tra Ravenna e Porto Garibaldi

Il circolo Legambiente Antonio Cederna, replica alla proposta del presidente dell'autorità portuale di Ravenna, Galliano di Marco, che intervenuto a Ferrara al convegno “Dal Brennero al Mare, il punto sulla realizzazione del corridoio autostradale” di fronte alla mancanza di fondi per la realizzazione dell'autostrada E-55 tra Orte e Mestre ha proposto di fare il progetto per stralci, cominciando dal tratto tra Ravenna e Porto Garibaldi.

“Da tempo abbiamo espresso la nostra contrarietà al progetto di questa autostrada, costosa e inutile - ha dichiarato Yuri Rambelli, presidente del circolo Legambiente “Antonio Cederna” - perché non ci capisce che beneficio trarrebbe il porto di Ravenna da un collegamento autostradale con quello di Venezia. Ma le ultime dichiarazioni del presidente dell'autorità portuale di Ravenna hanno davvero del surreale. A cosa serve un'autostrada di una ventina di chilometri tra Ravenna e Porto Garibaldi?”

Lo stesso viceministro Mario Ciaccia ha osservato che un progetto autostradale è un progetto che va visto nella sua interezza, affrontarlo per stralci significherebbe dargli un approccio molto più locale. Il circolo Legambiente Antonio Cederna ritiene che qualunque progetto trasportistico (via mare, gomma e ferro) vada pensato in un'ottica un po' più ampia, pensare di “farne un po'” per poi vedere come va a finire rischia di avere effetti collaterali non indifferenti, come l'eterna vicenda dell'autostrada Salerno Reggio-Calabria, oppure il canale navigabile che avrebbe dovuto collegare Milano al Po: tra il 1960 e il 1984 fu realizzato il porto di Cremona e furono scavati i primi 15km fino a Pizzighettone, poi non se ne fece più nulla.

“Nella situazione attuale di ristrettezze economiche - ha aggiunto Rambelli - non ha senso fare dei pezzi di autostrada tanto per fare qualcosa. Ci sono opere importanti da realizzare, come ad esempio la necessità di far ripartire al più presto i territori colpiti dal sisma in Emilia, ricostruendo poli produttivi, case, scuole, ospedali. Riteniamo perciò che sia giunto il tempo di dire basta a questi mega (o mini) progetti autostradali e investire le poche risorse disponibili in opere pubbliche davvero necessarie a far ripartire l'economia e con essa il tessuto produttivo e sociale dei nostri territori”.

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