Continue telefonate, scampanellamenti notturni, pedinamenti. Le aveva distrutto l'albero di Natale, addobbi e statuine del presepe. Ed era riuscito a farle staccare la luce per tre volte. Ma l'apice lo aveva raggiunto attraverso una campagna calunniante sul luogo di lavoro, tramite un esposto e una querela. Uno stalking ben congegnato peraltro caratterizzato da un episodio di violenza sessuale che in tarda serata è costata la condanna a otto anni di carcere a un 40enne di Fusignano, nel ravennate, con precedenti.

Il Pm Angela Scorza aveva chiesto nove anni. Il collegio penale ha anche concesso alla parte civile - tutelata dall'avv. Manuela Mengucci - una provvisionale di 50 mila euro. L'uomo si trova in carcere da quando l'8 febbraio scorso i carabinieri della Compagnia di Lugo lo avevano arrestato in applicazione a una misura cautelare. La relazione tra lui e la donna, di qualche anno più grande, era iniziata nell'agosto del 2011. L'uomo le aveva raccontato di essere un agente dei servizi segreti e di potere quindi godere di una certa libertà d'azione. Il rapporto si era interrotto quasi subito per riprendere a novembre di quello stesso anno e andare avanti fino a luglio 2012. Poi un tira e molla caratterizzato dall'episodio di violenza sessuale. A dicembre lei, stanca di mantenerlo, lo aveva mandato via.

E' a quel punto che l'uomo - difeso dall'avv. Pamela Cardona - aveva iniziato le sue manovre per indurla a rivedere la decisione minacciandola anche di inviare in giro alcune sue presunte foto osé. Quindi in una mail al direttore del Comune ravennate per il quale lavora lei, il 40enne aveva elencato sedicenti mancanze della donna. Il procedimento disciplinare contro di lei, aperto come atto dovuto, è stato definitivamente archiviato a marzo.