Lotta al caporalato, anche nel Faentino si rafforza la tutela per i lavoratori agricoli stranieri
Dallo sportello di ascolto per le vittime dello sfruttamento agli aiuti materiali per la sopravvivenza quotidiana: il duro lavoro dell'associazione faentina
Sono 50 le organizzazioni del terzo settore presenti in 15 regioni italiane che stanno dando vita alla più grande rete di tutela e protezione dei lavoratori agricoli stranieri: la rete Sipla, Arci e Consorzio Communitas, con il sostegno di Caritas, stanno aiutando i lavoratori agricoli stranieri ad uscire dalla morsa del caporalato grazie a servizi di accompagnamento lavorativo, sportelli informativi, accordi con aziende agricole e agenzie di formazione, offerta di soluzioni abitative alternative agli insediamenti informali e sostegno nella denuncia di situazioni di sfruttamento.
Anche l'associazione Farsi Prossimo di Faenza fa parte di questa grande rete ed ha avviato, da marzo 2021, uno sportello di ascolto al quale si possono rivolgere vittime o potenziali vittime di caporalato e al quale si sono già rivolte diverse persone che hanno trovato ascolto e supporto da parte degli operatori dedicati: hanno ricevuto un orientamento sul territorio, per rafforzare e rendere più efficace la ricerca del lavoro, o un sostegno con gli aiuti materiali per rispondere ai bisogni di prima necessità, grazie anche alla preziosa collaborazione con il Centro d’Ascolto diocesano.
Gioca inoltre un ruolo importante la collaborazione con “Terra Condivisa”, il progetto di agricoltura sociale promosso da Farsi prossimo ODV in collaborazione con Caritas diocesana: una persona è stata inserita all’interno del progetto stesso anche con l’obiettivo di rafforzare e migliorare la percezione dei diritti e dei doveri legati al mondo del lavoro regolare, nonché le regole che riguardano la sicurezza sul lavoro.
Contemporaneamente si sta creando e rafforzando la rete locale con istituzioni pubbliche e private: l’Unione dei Comuni della Romagna Faentina attraverso i Servizi alla Comunità,la Prefettura, CISL, la Consulta del Volontariato e delle Associazioni della Romagna Faentina ODV, Progetto Policoro della Diocesi di Faenza-Modigliana, le Caritas Diocesane limitrofe e le Caritas parrocchiali.
Il prossimo passo sarà quello di coinvolgere sempre di più, all’interno di questa rete, anche il mondo delle aziende per creare, passo dopo passo, una vera filiera etica nel settore agro-alimentare italiano. L’obiettivo ultimo è rendere consapevoli i consumatori riguardo a ciò che mangiano, se è frutto o meno dello sfruttamento lavorativo. Queste importanti tematiche sono state affrontate anche all’interno del Festival Sabir che si è svolto a Lecce da 28 al 30 ottobre e al quale hanno partecipato anche gli operatori coinvolti da Farsi Prossimo ODV sul progetto SIPLA.
Ciò che è emerso ci dice che le istituzioni e la pubblica amministrazione stanno aumentando gli sforzi per contrastare il caporalato, ma la grande frammentarietà degli interventi sul piano nazionale non ha consentito ancora di ottenere risultati adeguati. Le associazioni, i sindacati e i movimenti, svolgono un ruolo importante in questo quadro e intendono, insieme alle istituzioni, perseguire l’obiettivo del contrasto cercando una convergenza tra le tante iniziative e esperienze: ecco che grazie all’intervento del Ministro del Lavoro Orlando, di Tatiana Esposito Direttore Generale Immigrazione-Ministero del lavoro e di altri importanti interlocutori facenti parte della rete Sipla si è cercato di trovare una linea comune per essere sempre più efficaci nel contrasto allo sfruttamento lavorativo di persone straniere in ambito agricolo, facendo rete, collaborando e superando il protagonismo individuale.
Queste tematiche verranno affrontate anche all’evento in programma per Lunedì 17 Gennaio 2022, che Farsi Prossimo sta organizzando e al quale parteciperanno anche il Prefetto, Dott.ssa Maria Rosaria Mancini, l’Assessore al Welfare del Comune di Faenza, Dott. Davide Agresti e il Coordinatore nazionale del progetto SIPLA-Centro Nord, Dott. Alessandro Armando.