rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Lugo

Lugo, l'archeologia che racconta: al Carmine nasce un piccolo spazio museale

“Questi reperti costituiscono un patrimonio di notevole interesse per la storia del popolamento urbano e del territorio, e come tali sono meritevoli di essere conservati in luogo", ha sottolineato il sindaco Raffaele Cortesi

Il Carmine si appresta a ospitare beni archeologici che “raccontano” la storia del popolamento urbano di Lugo, dalla preistoria all’epoca post-medievale. E’ stata infatti stipulata una convenzione tra il Comune di Lugo e la Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia Romagna per il trasferimento nel complesso del Carmine di materiali archeologici fino ad oggi custoditi e divisi tra Casa Baracca e i depositi della Soprintendenza di Faenza e di Bologna. In tutto, al Carmine sono ora arrivati tra i 300 e i 400 reperti ricostruiti, oltre a migliaia di frammenti che saranno sottoposti a restauro.

Si tratta dei reperti venuti in luce negli anni nel territorio del Comune di Lugo, attraverso scavi archeologici e rinvenimenti di superficie: reperti di età preistorica, protostorica, romana, medievale e post-medievale, attualmente conservati in parte nei depositi del Comune di Lugo, e in parte nei depositi della Soprintendenza, a Faenza a palazzo Mazzolani e a Bologna in via Belle arti. Fondamentale è stato negli anni Ottanta il ruolo dei volontari che hanno rinvenuto, soprattutto nella Rocca estense, parte dei materiali. Questi volontari sono tutt’ora riuniti nel “Comitato per lo studio e la tutela dei beni storici” di Lugo, presieduto da Giovanni Valentinotti.

“Questi reperti costituiscono un patrimonio di notevole interesse per la storia del popolamento urbano e del territorio, e come tali sono meritevoli di essere conservati in luogo - ha sottolineato il sindaco Raffaele Cortesi -. Grazie alla collaborazione con la Soprintendenza e a questa nuova convenzione, ora tutti i cittadini potranno conoscere questi reperti, che andranno a valorizzare ulteriormente il complesso del Carmine”.

Il materiale sarà collocato in al piano terra e al primo piano dell'edificio. I locali al piano terra saranno destinati prevalentemente al ricovero e alle attività di restauro dei reperti, mentre nella “Manica Lunga”, al primo piano, sarà allestita una zona espositiva adiacente agli uffici comunali. Parte del corpo settecentesco del complesso del Carmine è stato individuato nel 2012 quale sede destinata a ospitare sia uffici, sia attività culturali ed espositive, in seguito al trasferimento del liceo classico nella nuova sede in viale Degli Orsini. La prima mostra dei nuovi reperti sarà probabilmente organizzata nel mese di marzo 2014.

Questo obiettivo è stato raggiunto grazie all’impegno dell’assessore comunale alla Cultura Marco Scardovi, di Chiara Guarnieri e Claudia Tempesta della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia Romagna, dell’ispettore onorario ai beni archeologici per Lugo Gianni Gambi, e infine dell'Ufficio tecnico e del Servizio musei del Comune di Lugo.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lugo, l'archeologia che racconta: al Carmine nasce un piccolo spazio museale

RavennaToday è in caricamento