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Cronaca Castel Bolognese

Luigi Sarti racconta agli studenti la storia del padre deportato a Mauthausen

Gli studenti dell’Istituto comprensivo Carlo Bassi parteciperanno all'incontro in streaming con il figlio di Primo Sarti che fu deportato durante la guerra nel campo di concentramento austriaco

Il Comune di Castel Bolognese, nell’ambito delle iniziative in occasione del Giorno della memoria 2021 propone una significativa testimonianza tramite piattaforma on line, considerando l’emergenza sanitaria da Covid-19 tuttora in corso; un’iniziativa è particolarmente rivolta alle locali scuole dell’Istituto comprensivo Carlo Bassi. Come consuetudine, la Biblioteca comunale “Luigi Dal Pane” propone nella sezione ragazzi un percorso bibliografico a tema.

Mercoledì 27 gennaio, dalle ore 11.15, con piattaforma Google Meet e diretta nella pagina social web facebook del Comune di Castel Bolognese, le classi quarte e quinte dei plessi Bassi e Ginnasi e le classi seconde e terze del plesso Pascoli di Castel Bolognese avranno l’opportunità di partecipare all’incontro con Luigi Sarti, figlio di Primo Sarti deportato prima a Fossoli (Carpi) e successivamente a Mauthausen (Austria).

Luigi Sarti, nella mattinata del 18 ottobre 2020 ha donato al Museo Civico di Castel Bolognese alcuni oggetti legati alla storia del padre deportato Primo Sarti (un cucchiaio di legno, una piccola bandiera di una divisa militare, una medaglia del Comune di Bologna che celebra l’anniversario della Liberazione del 1975); a seguito di questa donazione, Luigi Sarti ha offerto la propria disponibilità a raccontare, in particolare ai più giovani, la dura esperienza del padre. Dopo il saluto dell’amministrazione comunale, l’incontro prevede gli interventi degli operatori dei locali servizi museale e bibliotecario.

Primo Sarti è nato il 13 novembre 1908 a Castel Guelfo (Bologna), da Luigi e Argia Davalle; licenza elementare, coniugato, di professione muratore. Militò nella 5a brigata Matteotti "Bonvicini". Viene arrestato dalle brigate nere a Castel Guelfo il 6 maggio 1944 nel corso di un rastrellamento e detenuto prima a Imola, nel carcere mandamentale della Rocca, poi a Bologna, dove entra in carcere il 5 giugno 1944 a San Giovanni in Monte, con matricola 10937, a disposizione del "comando tedesco SS", ovvero della Sipo-SD.

Il giorno successivo è trasferito con altri detenuti politici al campo di transito di Fossoli, immatrcolato con il numero 1392, da dove è inviato nel lager austriaco di Mauthausen, giungendovi il 24 giugno 1944 insieme ad un grosso contingente di prigionieri politici partiti con lui dal campo emiliano. Nel lager austriaco però non sarà immatricolato, ma riceverà il Vorlaufiger Fremdenpasse (documento di identità dei lavoratori stranieri nel Reich) n. 17657X44, emesso dall'autorità di polizia di Linz/Donau, e in seguito verrà utilizzato come lavoratore coatto a Linz e Wels, dove era alloggiato nel "Wiesenlager". Sarà riconosciuto patriota dall'apposita Commissione regionale.

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