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Cronaca

Benzoni (LpR): "Decine di cittadini parcheggiati nel dimenticatoio dalla Prefettura"

"I numerosi solleciti non hanno avuto alcun riscontro, situazione per cui oggi è ancora un cittadino straniero senza sapere il perché, gli è anche preclusa ogni possibilità di ricorso avverso un eventuale provvedimento finale di rifiuto"

Sul tavolo del nuovo prefetto Francesco Russo, appena insediato in prefettura, approda già una “grana”. A mandargliela è Gianluca Benzoni, consigliere di Lista per Ravenna, che ricorda l'odissea di un immigrato che più di quattro anni fa ha chiesto la cittadinanza italiana, ma la sua pratica in prefettura si è dispersa nella nebbia.
 

Ricorda Benzoni: “Di cosa succeda, o meglio non succeda ai cittadini immigrati che arrivano in Italia per vivere di espedienti, lo sappiamo bene, lo subiamo e tutti giorni lo leggiamo nei giornali. Ma dietro a questa massa di cittadini, indomabile e ingestibile per le nostre istituzioni, vi è una massa altrettanto cospicua di immigrati stranieri che vivono stabilmente in Italia nella legalità. Di questi nessuno parla, di questi non si sa nulla. E’ per questo che oggi vogliamo raccontare come la permanenza in Italia sia difficile anche per gli ‘stranieri’ che vogliono vivere nella legalità.
 

Come esempio dell’ennesimo paradosso all’italiana, raccontiamo la storia di un cittadino immigrato in Italia ‘appena’ venti anni fa, nel lontano 1995/1996. Mario, così lo chiamiamo, è un cittadino albanese da vent’anni a Ravenna, con lavoro in regola e fisso da 15 anni, una famiglia composta da moglie e figli minorenni tutti con documenti in regola e tutti con casellario penale integerrimo: NULLO”.
 

Sempre Benzoni: “Mario, da circa dieci anni è titolare di carta di soggiorno illimitata. In questi anni ha anche comprato casa, e sta pagando il mutuo. Mario non gode di tutti i privilegi che vengono riconosciuti ai nullafacenti, perché lui è un cittadino che lavora e paga le tasse. Eppure Mario per l’Italia è ancora un cittadino straniero. In data 15.10.2010 ha presentato istanza di acquisto della cittadinanza italiana al Ministero dell’Interno, Prefettura – Ufficio territoriale del Governo di Ravenna. Dopo meno di un mese, esattamente in data 08.11.2010, è stato a lui comunicato che il procedimento istruttorio riguardante la pratica era stato avviato e che il provvedimento finale deve essere adottato entro il termine di 730 giorni, decorrenti dalla data di presentazione dell’istanza.
 

Da questo momento Mario ha smesso di esistere per la burocrazia amministrativa italiana e ravennate. Infatti il termine (breve e ragionevole) di 730 giorni è inutilmente decorso e il provvedimento finale non è mai stato emesso, i numerosi solleciti non hanno avuto alcun riscontro, situazione per cui oggi è ancora un cittadino straniero senza sapere il perché, gli è anche preclusa ogni possibilità di ricorso avverso un eventuale provvedimento finale di rifiuto dell’istanza. Il nulla più totale. Masse di cittadini versano in questa situazione, parcheggiati là nel dimenticatoio e senza voce. Uno sfregio totale al rispetto di coloro che vivono nella legalità…..e poi vogliamo parlare di meritocrazia”.
 

Ed infine: “Mario è diventato di nuovo papà, ma suo figlio sarà anche lui uno straniero. Queste falle non si addicono ad un paese civile che vuole vantarsi di essere favorevole alla immigrazione e integrazione, sempre pronto a mandare aiuti e a soccorrere; il tutto sembra fatto più per dar visibilità a chi aiuta piuttosto che preoccuparsi curare i frutti degli aiuti. Tutti aiuti ad effetto tampone. Così, dispiace dirlo, ma il tutto sembra più una trappola per topi. A poco importa se la normativa non obbliga ad una risposta, forse il giorno in cui la legge è stata approvata, in parlamento erano in 3 piuttosto che in 360 e qualcuno se la è dormita. Di certo è intollerabile una simile situazione, basterebbe solo un minimo di responsabilità e di buon senso ai responsabili di questo disservizio. Confidiamo nell’arrivo del nuovo Prefetto a cui diamo il nostro benvenuto, per vedere la situazione sbloccata nel più breve tempo possibile”.

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