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Cronaca Conselice

Lupi fanno strage di anatre e oche, l'agricoltore: "Preoccupato. Un attacco a pochi passi dal centro"

Zampini di Coldiretti Ravenna rileva "la difficoltà nel prevenire tali attacchi e più in generale gli assalti della fauna selvatica"

Ancora un caso di attacco dei lupi nel Ravennate. Dopo l'assalto in un allevamento di pecore a Casola Valsenio, sembra che un gruppo di lupi, nella notte tra il 18 e il 19 settembre, abbia fatto strage di anatre e oche di proprietà dell’azienda La Saracca di Conselice. “Sono oggettivamente preoccupato – commenta Marco Passardi, contitolare dell’azienda – la nostra impresa agricola è a due passi dal centro del paese, confinante con decine di famiglie con bambini e il lupo non sembra poi temere così tanto la forte presenza dell’uomo dato che non si è fatto scrupoli ad attaccare tra abitazioni e strade del centro”.

Oltre al danno economico subito, con 18 volatili uccisi, Coldiretti rileva, infatti, "come gli attacchi di lupi, anche in questo specifico caso accertato dai veterinari dell’Ausl che hanno eseguito il sopralluogo in azienda, stiano avvenendo con più frequenza anche in pianura. Sarebbero, infatti, tre, compreso quello ai danni dell’azienda agricola Saracca, gli episodi accertati sul territorio comunale".

“Oltre alla difficoltà per ottenere i risarcimenti e per ottenerli congrui, dato che i soldi pubblici non sono certo un arricchimento o un aiuto indebito, ma solo un dovuto sostegno a chi deve ricostituire un’azienda compromessa da fattori esterni, come appunto i lupi che, in condizioni normali non dovrebbero potersi spingere sino in queste realtà territoriali, c’è da rilevare - afferma Assuero Zampini, Direttore di Coldiretti Ravenna – la difficoltà nel prevenire tali attacchi e più in generale gli assalti della fauna selvatica. Nonostante gli investimenti in prevenzione sostenuti da allevatori e agricoltori, dai recinti alle recinzioni fino ai dissuasori acustici e ai cani da guardiania, i predatori riescono comunque a penetrare e a far strage di animali e raccolti”.

“Ci troviamo a dover lottare contro chi dipinge l’agricoltore come usurpatore del territorio quando, invece, l’agricoltore è il primo custode del territorio. Semmai – conclude Zampini - è ora che il problema della scomparsa di greggi e mandrie vada letta per quello che è, ossia il perfetto esempio di un equilibrio perduto a causa dei mancati provvedimenti assunti per gestire e contenere in maniera adeguata i selvatici”.

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