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Cronaca

Maghi e 'Divini', in Emilia-Romagna un giro di affari di 40 milioni di euro

Tra maghi, divinatori e affini in Emilia-Romagna sono oltre 1.000 le persone che operano nel settore, e 70.000 i cittadini che a loro si rivolgono, per un giro d’affari annuo totale di 40 milioni di euro all’anno

Un sistema di monitoraggio per censire gli ‘operatori’, una campagna di informazione da parte della Regione, più poteri di intervento alla Polizia municipale: sono queste le tre linee di azione che la consigliera regionale dell’Italia dei valori, Liana Barbati, propone in una risoluzione per contrastare il fenomeno della magia e dell’occultismo. Tra maghi, divinatori e affini in Emilia-Romagna sono oltre 1.000 le persone che operano nel settore, e 70.000 i cittadini che a loro si rivolgono, per un giro d’affari annuo totale di 40 milioni di euro all’anno, riporta Barbati nel documento

Ma il problema risiede nel fatto che “sempre più frequentemente all’esercizio delle attività di magia e occultismo si associa- rimarca la consigliera- una fenomenologia criminale di ampio respiro caratterizzata generalmente dall’approfittarsi della vittima”.

Per questo motivo la Regione dovrebbe “promuovere un sistema di monitoraggio che consenta di censire, quantomeno in via approssimativa, gli operatori dell’occulto e della magia attualmente ed effettivamente attivi in Emilia-Romagna, ciò anche al fine di acquisire una maggior contezza del fenomeno per elaborare strategie di controllo e contenimento”. Una soluzione che dovrà poi essere affiancata, spiega la consigliera, da una serie di campagne per “sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento” e da una azione legislativa volta a “valorizzare il ruolo della polizia amministrativa locale nella prevenzione dei rischi connessi alla fenomenologia criminale sottesa alle attività magiche e di occulto”

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