Milano Marittima devastata dalla tempesta: la spiegazione del violento evento atmosferico
Il violento fenomeno meteorologico che mercoledì si è abbattuto sul litorale cervese poco dopo le 9 potrebbe essere classificato come "downburst" o "microburst"
C'è chi l'ha definita una tromba d'aria per gli effetti che ha seminato al suo passaggio. Ma il violento fenomeno meteorologico che mercoledì si è abbattuto sul litorale cervese poco dopo le 9 potrebbe essere classificato come "downburst" o "microburst". Sono ore di studio quelle successive al "cataclisma" che ha colpito Milano Marittima. E col passare delle ore spuntano video che possono aiutare a comprendere l'evento. Sui gruppi Facebook sono emerse diverse fotogrammi e filmati attendibili. In uno di questi si scorge anche un vortice in lontananza.
Pierluigi Randi, tecnico meteorologo di Emilia Romagna Meteo e vicepresidente dell'associazione di meteorologici professionisti Ampro: "Ci sono immagini non solo di Milano Marittima, ma anche di Cervia, quindi l'area coperta da danni è estesa. Tutti i pini che ho notato dalle foto sono sradicati e non spezzati. Di solito il tornado o tromba marina spezza, mentre il downburst invece sradica. Ma direi che in questo caso il passaggio di un vero e proprio vortice (sia esso misociclonico, mesociclonico, da mesovortex, marittimo o di terra e via dicendo, vedremo poi con calma), si possa oramai dare per assodato in quel di Milano Marittima. Molto probabile l'origine è marittima date le condizioni atmosferiche della mattinata. Questi soggetti vivono in genere poco, ma sono producono danni severi".
Un altro impressionante video: "Sembrava un tornado". Il disastro ripreso dall'alto - VIDEO
Grazie alle immagini realizzate da Phill Guidetti con un drone è emersa quindi la dinamica dell'evento, "ovvero - viene spiegato da Emilia Romagna Meteo- una tromba marina che ha effettuato landfall sulla costa percorrendo sottoforma di vero e proprio tornado la terraferma per qualche centinaia di metri, dalla spiaggia alle case fino a superare la pineta. Si vedono danni evidentissimi sulla spiaggia, alberi caduti in direzioni diverse ed anche un edificio con coppi disordinati. Questo non annulla quanto che vi sia stato anche un forte downburst, che pero' è stato unito poi al passaggio di questa possibile tromba. Insomma, un fenomeno particolare e molto raro per le nostre zone".
La formazione del downburst
All’interno di un temporale sono presenti due correnti d’aria principali: quella calda che sale dal basso verso l’alto (updraft) e quella fredda che scende dall’alto verso il basso (downdraft). Quando ormai i moti d’aria sono diventati molto intensi all’interno della nube temporalesca, il downdraft fuoriesce dalla nube e precipita verso il suolo ad elevata velocità, superando anche i 100 chilometri orari Questa colonna d’aria fredda contiene anche le precipitazioni associati a forti raffiche di vento. L’impatto del downdraft è quasi sempre violento al suolo e proprio questi venti prendono il nome di “downburst”. Le raffiche si muovono in modo lineare verso tutte le direzioni, con una maggior incisività nella direzione in cui si muove il temporale, causando danni su vaste zone. Proprio come accaduto in questa circostanza.
Il "microburst", che tradotto letteralmente significa micro-scoppio, sono nubifragi accompagnati da colpi di vento che discendono rapidamente da un cumulonembo creando delle fortissime correnti verticali in grado, una volta raggiunto il suolo di abbattere gli alberi. Esso è diviso in tre fasi: downburst (discesa), outburst (espansione) e fase di attenuazione. La fase di espansione è caratterizzata da venti molto forti che si dirigono a raggiera in tutte le direzioni divergendo dal punto centrale, esattamente all'opposto di quello che accade durante un tornado che tende invece a far convergere i venti verso un punto centrale.