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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Conselice

Maltrattamenti al nido 'Mazzanti', condannata un'altra maestra: si attendono le motivazioni della sentenza

La donna, educatrice di 59 anni, a differenze delle tre colleghe era stata imputata per il solo favoreggiamento. Secondo l'accusa, pur sapendo aveva taciuto, peraltro negando agli inquirenti taluni gravissimi episodi collocati nella struttura

Un anno di reclusione con pena sospesa. E' questa la condanna inflitta all'ultima delle quattro maestre dell'asilo nido comunale 'Mazzanti' di Conselice, finite sotto accusa nell'ambito dell'indagine per i maltrattamenti quotidiani subiti da una quarantina di bimbi tra gli 11 e i 36 mesi. La donna, educatrice di 59 anni, a differenze delle tre colleghe era stata imputata per il solo favoreggiamento. Secondo l'accusa, pur sapendo aveva taciuto, peraltro negando agli inquirenti taluni gravissimi episodi collocati nella struttura.

Il pubblico ministero Stefano Stargiotti ne aveva chiesto l'assoluzione per il favoreggiamento ritenendo di doversi applicare quell'esimente legata a chi menta magari per paura di perdere il lavoro; e aveva ritenuto di dovere inquadrare la condotta dell'imputata (difesa dagli avvocati Giacomo Foschini e Antonio Penserino) in omessa denuncia in ragione del suo ruolo equiparabile a quello di incaricato di pubblico servizio per un richiesta pena di 1.500 euro di multa. Il giudice monocratico Corrado Schiaretti ha deciso per la condanna per maltrattamenti a fanciulli (per non avere impedito alle tre colleghe di maltrattare i bimbi), dandosi 90 giorni di tempo per depositare le motivazioni alla base della sua decisione. Alle otto famiglie e al Comune di Conselice in parte civile, sono state riconosciute le spese legali; per la quantificazione del danno subito, dovranno procedere in altra sede.

Secondo le indagini dei carabinieri, i maltrattamenti, andati avanti dal settembre 2006 fino al dicembre 2010, avevano visto tra le altre cose bimbi rinchiusi per punizione in sgabuzzini bui, costretti a ingurgitare il cibo vomitato, strattonati, tirati per i capelli, insultati soprattutto su base etnica e lasciati sporchi apposta o lasciati nudi sul pavimento.Per quanto riguarda le altre tre maestre indagate, tutte ravennati, in due casi la condanna era arrivata in rito abbreviato: tre anni e due mesi per una coordinatrice 52enne, inquadrata come la principale autrice dei maltrattamenti; un anno e otto mesi per un'ausiliaria 45enne; mentre un'educatrice 45enne aveva patteggiato sempre un anno e otto mesi.

Sulla questione è intervenuto il sindaco di Conselice, Paola Pula, in attesa della lettura delle motivazioni: "Quella dell'asilo “E. Mazzanti” è una vicenda estremamente dolorosa per le famiglie coinvolte e per un servizio dell'infanzia, della cui qualità l'intera comunità si è sempre fatta vanto in questi ultimi anni l'asilo è tornato ad esprimere tutta la sua funzionalità, con il contributo essenziale delle famiglie che consideriamo parte integrale di questo progetto. Ma vogliamo guardare avanti senza per questo dimenticare o rimuovere quanto accaduto". Nel processo il Comune di Conselice, rappresentato dal professor Alessandro Melchionda, si era costituito parte civile solo in quanto ente potenzialmente danneggiato dalle negative ricadute d'immagine conseguenti alla condotta di favoreggiamento inizialmente contestata all'educatrice 59enne.

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