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Cronaca Marina Ravenna

Mancano i candidati, il Comitato Cittadino di Marina verso la chiusura: "Non c'è voglia di mettersi in gioco"

Solo 3 candidati si sono presentati per il rinnovo delle cariche, mentre il numero minimo è di 5 persone. La critica al Comune: "Marina vive da oltre 20 anni di urgenze, manca un progetto chiaro per la località"

"Purtroppo dopo 8 anni di onorato servizio, il Comitato Cittadino di Marina di Ravenna si trova a non avere un numero sufficiente di candidati per effettuare il passaggio elettorale previsto per venerdì 31 marzo 2023". Con queste parole il presidente uscente del Comitato, Stefano Gardini, ha annunciato sui social la chiusura di fatto dell'organismo di rappresentanza della località balneare. Una situazione che si è venuta a creare proprio in occasione dell'assemblea che avrebbe dovuto rinnovare il direttivo del Comitato Cittadino. Come spiega lo stesso Gardini "avevamo indetto l'assemblea dopo aver raccolto tramite modulo le richieste di candidatura, che purtroppo erano solo tre". A queste, si aggiungevano alcune manifestazioni di interesse che, tuttavia, non si sono poi trasformate in candidature concrete. Per statuto, il Comitato deve avere un numero minimo di cinque componenti e dunque ora il direttivo uscente si trova obbligato a "sciogliere l'associazione e chiudere questa esperienza".

Una condizione che amareggia profondamente il presidente uscente: "Ci deve essere interesse, voglia di mettersi a disposizione e dedicare il proprio tempo alla località - afferma Gardini - Questa voglia di mettersi in gioco, in era post Covid, purtroppo si è persa". Ora dunque il comitato è destinato a scomparire, a meno che cittadini volonterosi non vogliano mettere il proprio impegno a favore di Marina di Ravenna. "All'interno del gruppo non servono tappabuchi - chiarisce Gardini - Già il numero minimo di 5 persone sarebbe troppo poco per il funzionamento del Comitato. Sarebbero utili 7-8 persone con voglia di operare per la località". Il tramonto dell'organismo di rappresentanza cittadina, per il presidente uscente "significa la fine di uno strumento per i cittadini di fare pressione sull'Amministrazione per tante cose che servono al paese. In questi anni - prosegue Gardini - ho sentito persone dire 'va tutto bene così'. Affermazioni come questa fanno venir meno la voglia anche a chi era già dentro al Comitato".

Il rammarico di Gardini riguarda infatti anche le 'occasioni perse' nel recente passato della località ravennate. "Marina vive da oltre 20 anni di urgenze - afferma il presidente uscente del Comitato cittadino - Marina ha bisogno di una programmazione, non si può intervenire solo per le emergenze. Ci deve essere un progetto e lavorare per arrivare a realizzarlo. Che paese deve essere? Per le famiglie o per lo sballo? Ogni decisione può essere giusta, ma bisogna seguire una strada - aggiunge Gardini - Tutto ciò che viene fatto nella località deve andare incontro alla realizzazione del progetto. Questo a Marina manca da più di 20 anni.
L'Amministrazione dice che un progetto c'è, ma per noi non c'è trasparenza su questo aspetto".

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