Martedì il workshop: "Il valore sociale del lavoro di cura"
L'appuntamento ha lo scopo di portare alla luce i risultati avviati nel corso di un progetto le cui azioni hanno prodotto una unica banca dati e un unico registro delle assistenti familiari
Martedì 26 maggio nella Sala Buzzi - Via Berlinguer, 11 si svolgerà il workshop “Il valore sociale del lavoro di cura” dalle 9 alle 13.30. Dopo i saluti di Giovanna Piaia, assessora alle politiche sociali del Comune e di Arianna Orrù Consigliera Provinciale di Parità seguiranno gli interventi su: "Il lavoro di cura in una prospettiva regionale" di Maria Augusta Nicoli (Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale); "Presentazione del progetto e dei suoi esiti" di Daniela Golinelli (Scuola Arti e Mestieri, "La ricerca: sul fenomeno delle Assistenti Familiari nella provincia di Ravenna e nel servizio Badami” di Laura Giorgini (Coop sociale Libra); "Assistenti Familiari: nuove declinazioni delle tutele del lavoro e degli assistiti" di Marinella Melandri (CGIL CISL UIL); "Il punto di vista delle assistenti familiari" di Marinela Ciochina (Ass. Romania Mare Assistenti Familiari); "Politiche e prospettive a livello degli enti locali " di Carolina Ghiselli (Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Massa Lombarda).
L'appuntamento ha lo scopo di portare alla luce i risultati avviati nel corso di un progetto le cui azioni hanno prodotto una unica banca dati e un unico registro delle assistenti familiari (funzionale al riconoscimento professionale in forma omogenea sul territorio degli enti locali proponenti); la valorizzazione della professionalità delle assistenti familiari per consentirne lo sviluppo professionale attraverso corsi di formazione; l’implementazione e l’armonizzazione degli sportelli/punti di risposta alle famiglie su tutti i territori degli enti locali proponenti e afferenti alla medesima banca dati e registro; l’avvio di un percorso di progressiva integrazione del lavoro delle assistenti familiari nella rete dei servizi; la promozione di una maggiore attenzione verso la regolarizzazione del lavoro di cura.
Le profonde modifiche della struttura familiare e sociale, da famiglia allargata a famiglia nucleare, rendono spesso inconciliabili le necessità del lavoro di cura ai componenti più anziani che richiede dedizione giornaliera talvolta notturna, con le scelte di vita e di lavoro da parte di quelli più giovani.
Nel passato la solidarietà fra generazioni si è espressa tradizionalmente nella erogazione di cura informale diretta dai figli ai genitori anziani; oggi invece è sempre più diffuso anche nel nostro territorio affidare a figure esterne alla famiglia il lavoro di cura. Questo fenomeno sta consolidandosi nel tempo e pone problemi di notevole complessità, riguardanti sia la tutela dei diritti dei lavoratori e, soprattutto delle lavoratrici donne, sia la qualità, la adeguatezza e la continuità del lavoro di cura erogato agli anziani, nonché l’effettivo sostegno fornito alle famiglie.
Ai partecipanti al workshop sarà donato il libro fotografico “Io non m’arrendo…” dieci storie di donne “Badanti”. A supporto dell’iniziativa - sempre a Sala Buzzi - sarà allestita, dal 25 al 29 maggio, una mostra fotografica dal titolo “ Io non m’arrendo…”