Matteo Cagnoni torna in aula per una multa della Municipale: "La accartocciò e ce la gettò in auto"

Matteo Cagnoni torna in aula - anche se non fisicamente, ma rappresentato in Tribunale dai suoi avvocati: questa volta non per il processo che lo vede accusato della morte della moglie Giulia Ballestri, ma per una denuncia per rifiuto di fornire le proprie generalità e resistenza a pubblico ufficiale della Polizia municipale, risalente al 2014.

In aula, come riportano i quotidiani locali in edicola giovedì mattina, l'agente che il 10 gennaio 2014 notificò la multa al dermatologo ravennate racconta che venne chiamata insieme a un collega in via Cattaneo (dove Cagnoni aveva lo studio) in quanto alcune automobili parcheggiate davanti a dei passi carrabili bloccavano l'uscita di un veicolo: tra queste quella del medico. Secondo il racconto della vigilessa, Cagnoni avrebbe prima innescato una discussione con l'automobilista che aveva allertato la Municipale, poi avrebbe chiesto agli agenti di togliergli la multa, dicendo anche che aveva conoscenze al comando e aggiungendo che avrebbe fatto una segnalazione perchè i due poliziotti non indossavano il cappello. Poi la reazione improvvisa: Cagnoni, racconta l'agente, prese la multa dal parabrezza, la accartocciò  e la lanciò all'interno della vettura della Municipale. I due poliziotti, a quel punto, chiesero al dermatologo di fornire le proprie generalità, cosa che Cagnoni rifiutò di fare allontanandosi poi in auto e rischiando di colpire la vigilessa, come lei stessa racconta. Per il rifiuto di fornire le proprie generalità, Cagnoni ha già pagato una sanzione di 102 euro che estingue il reato; per l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale bisognerà attendere ancora qualche mese. Il processo per l'omicidio di Giulia Ballestri, invece, riparte venerdì.