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Cronaca

Battaglia di Matteucci sull'immigrazione: "Speriamo che Renzi cambi qualcosa"

In vista della formazione del nuovo governo Renzi, il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci torna a rilanciare il tema caldo dell'ultima settimana: vale a dire porre un tetto agli ingressi di immigrati in Italia: "Spero che il programma ma soprattutto l'attività del Governo Renzi affrontino questi temi imprimendo una svolta decisa"

In vista della formazione del nuovo governo Renzi, il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci torna a rilanciare il tema caldo dell’ultima settimana: vale a dire porre un tetto agli ingressi di immigrati in Italia: “Spero che il programma ma soprattutto l’attività del Governo Renzi affrontino questi temi imprimendo una svolta decisa. Quello che penso  l’ho detto ieri: rivedere il trattato di Dublino, un tetto ai flussi, severi verso l’irregolarità, duri contro il crimine, cittadinanza e pieni diritti. Sento molta distanza dalle posizioni politiche e culturali di cui è  impregnata la maggioranza dell’èlite politica e culturale della sinistra su questo tema. Io ho toccato con mano il rischio dell’ “incendio sociale” nella nostra città  diverse volte, ma in particolare durante i giorni successivi alla sparatoria della Pasqua del 2012. Su questi temi ho sempre accettato di stare in minoranza dentro la sinistra".

Continua Matteucci: "Adesso vediamo se con il nuovo corso del Pd cambia qualcosa. Naturalmente il mio primo compito come Sindaco è quello di guidare la città e l’Amministrazione, e oggi voglio dare conto del lavoro del Comune sul tema dell’immigrazione. In questi anni il Servizio per l’Immigrazione del Comune di Ravenna ha attivato politiche rivolte a  migliorare l’accesso dei cittadini migranti ai servizi territoriali e a sviluppare una maggiore conoscenza dei propri diritti e doveri. Poi abbiamo svolto attività interculturali e per promuovere la partecipazione. Il Comune di Ravenna ogni anno promuove attività culturali di rilevante interesse come il Festival delle Culture, le cui iniziative vengono definite collettivamente attraverso  un processo di progettazione partecipata al quale contribuiscono tutti i cittadini interessati. Il Festival delle Culture è stato individuato dalla Regione quale buona prassi in materia di comunicazione interculturale. Tra le altre iniziative, voglio ricordare: il servizio di mediazione linguistica culturale soprattutto nel settore scolastico per facilitare l’accoglienza dei minori, il progetto sperimentale in via di realizzazione di affiancamento di collaboratori interculturali nelle attività della Polizia municipale, attività di socializzazione rivolte a minori (doposcuola, CRE, eccetera), corsi gratuiti di lingua italiana, l’elezione di due Consiglieri aggiunti extra UE in Consiglio comunale, la partecipazione dei cittadini extra UE residenti alle elezioni dei nuovi Consigli territoriali con diritto di voto attivo e passivo".

"Il nostro Comune, infine, ha autorizzato e sostenuto l’apertura di una moschea, la seconda più grande d’Italia. Per le attività sociali,il  Comune di Ravenna è impegnato in progetti a sostegno di donne e uomini vittime di tratta, di sfruttamento sessuale e/o lavorativo e delle vittime di violenza familiare. Nel 2014 svilupperà un piano di azione contro le mutilazioni genitali femminili, con attività formative e interventi sociali. Nell’ambito dei dormitori comunali e del piano di emergenza freddo, vengono accolti anche cittadini migranti senza fissa dimora. 4) Dal 2001 il nostro Comune accoglie all’interno del Sistema nazionale di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) 60 persone in fuga dal proprio paese a causa di persecuzioni o di guerre"

"Mai più le tragedie di Lampedusa.  Il Comune di Ravenna aderisce ad iniziative promosse da varie associazioni del territorio, come l’iniziativa ‘’Lampedusa siamo noi’’ promossa dalla Rete civile contro il razzismo e la xenofobia per porre l’attenzione sul tema  “Lampedusa”  e denunciare l’assenza di politiche europee che favoriscano un’autentica cooperazione per lo sviluppo delle popolazioni della riva sud del Mediterraneo. Abbiamo inoltre aderito al comitato “3 Ottobre” per riconoscere questa  data, quella della strage in mare, nel 2013, di 368 migranti eritrei nel naufragio al largo dell’isola di Lampedusa, come la “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza”. Ricordo la scelta di autorizzare la costruzione della Moschea mentre tante  Amministrazioni anche di centrosinistra al primo “bau”  hanno fatto marcia indietro. E' un lavoro che rivendico con orgoglio: magari ne mando copia a  due parlamentari, uno del mio partito e uno di Sel, che alla mia richiesta di discutere delle politiche dell’immigrazione hanno risposto che mi dovevo rivolgere ai neo fascisti francesi della signora Le Pen. Complimenti!».

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