Maxi-furto al negozio di biciclette, ritrovato il mezzo usato dai malviventi

I carabinieri di Faenza hanno ritrovato il mezzo usato dalla “banda delle bici” che la notte fra mercoledì e giovedì ha assaltato il negozio di biciclette alle porte di Castel Bolognese. A segnalare il mezzo è stato un contadino che ha visto l’autocarro abbandonato in un podere alla periferia della città. Sicuramente l’autocarro è stato abbandonato nel corso della notte di mercoledì dopo che i ladri avevano razziato dal negozio almeno una ventina di biciclette tecniche e mountain bike del valore complessivo di parecchie migliaia di euro. A mettere a segno il furto è stato un commando composto da almeno quattro persone incappucciate che hanno agito in pochissimi minuti, riuscendo a guadagnare la fuga poco prima dell’arrivo dei carabinieri.

La fuga con il “carico” di biciclette  evidentemente si è conclusa dopo pochi chilometri da Castel Bolognese,  nelle prime campagne fuori dal centro abitato, in località Tebano. Il luogo dove l'autocarro cassonato è stato abbandonato è davvero impervio, infatti si trova a ridosso dell'argine sinistro del Senio, difficilmente raggiungibile anche per chi conosce bene la zona. L'agricoltore ha così contattato i carabinieri di Castel Bolognese che giovedì pomeriggio si sono recati sul posto ed hanno riconosciuto l’autocarro per essere proprio quello rubato la notte prima da un’azienda agricola poco distante e poi utilizzato per il furto di biciclette.    

I carabinieri del nucleo operativo di Faenza, specializzato in indagini scientifiche, hanno svolto i rilievi tecnici per trovare tracce e impronte dei malviventi, che molto probabilmente si sono disfatti di quel veicolo molto ingombrante per trasferire la refurtiva su un altro mezzo con il quale proseguire la fuga ed allontanarsi definitivamente dalla zona. I militari dell’arma hanno trovato ancora agganciato all’autocarro rubato il cavo d’acciaio utilizzato dai ladri per sollevare la saracinesca del negozio di biciclette. Nel frattempo, oltre ai rilievi tecnici, sono iniziate le indagini per risalire agli autori, attraverso le telecamere di videosorveglianza cittadine ed i varchi di lettura targhe installati nella zona.