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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Faenza

Aveva rubato maxi tubature per un milione di euro. Denunciato giovane imprenditore

Un 33enne calabrese, residente a Vignola (Modena), è stato denunciato a piede libero dai Carabinieri della stazione di Faenza con l'accusa di furto aggravato

E' accusato di aver rubato lo scorso luglio a Faenza circa 800 tonnellate di tubature in acciaio, dal valore complessivo di circa un milione di euro. Un 33enne calabrese, residente a Vignola (Modena), è stato denunciato a piede libero dai Carabinieri della stazione di Faenza con l'accusa di furto aggravato. Durante il periodo di costruzione del metanodotto "San potito-cotignola” realizzato tra il gennaio del 2011 ed il maggio del 2012, le tubazioni in acciaio di proprietà della società “Edison s.p.a.” sono state depositate per lo stoccaggio in un’area recintata e sorvegliata nella zona industriale di faenza.

Si trattava di circa 30mila metri di tubazioni di grosse dimensioni e circa 100 curve stampate di vario diametro, ciascuna della lunghezza di 12 metri e del peso di 3500 chili. Terminati i lavori, le tubazioni residue, all’incirca 200, sono state lasciate temporaneamente dalla società Edison nello stesso sito ove erano state posizionate all’inizio dei lavori, essendo l’area ben delimitata, nonché protetta da cancelli elettrici. Periodicamente, gli incaricati della Edison hanno effettuato alcuni sopralluoghi per verificare che non vi fossero anomalie, finchè nel mese di ottobre, in occasione di un ennesimo sopralluogo, hanno accertato che mancava quasi tutte le tubazioni lì originariamente posizionate.

A seguito di una denuncia di furto, i carabinieri hanno avviato un’inchiesta coordinata dalla pm di Ravenna Angela Scorza. L'attività si è subito rivelata difficoltosa stante la mancanza di indizi utili per orientare le indagini. Tuttavia lo spunto investigativo che si è rilevato “decisivo” è stato acquisito a seguito di una felice intuizione degli uomini dell'Arma manfredi, che viste, le “misure” delle tubazioni rubate, hanno focalizzato gli accertamenti sulle ditte di trasporti stradali provviste di autogru e di mezzi pesanti per “trasporti eccezionali”, ipotizzando che gli autori del furto di materiali così pesanti ed ingombranti dovevano necessariamente averlo organizzato nei minimi particolari con dei mezzi idonei.

Infatti in una ditta di trasporti del ravennate sono stati acquisiti documenti che hanno confermato il noleggio di due autogru nell’estate del 2013 per sollevare delle grosse tubature depositate a Faenza, all’epoca caricate su una decina di mezzi pesanti di proprietà del committente, un 33enne calabrese titolare di una ditta di termoidraulica nelle vicinanze di Modena. Le indagini sono proseguite per circa quattro mesi attraverso l’acquisizione di numerose testimonianze e l’esecuzione di accertamenti tecnici che hanno consentito di ricostruire tutto il “viaggio” della refurtiva fino a destinazione.

Infatti, acquisiti sufficienti indizi, il pubblico ministero ha ordinato una perquisizione nei siti dove risultava che il materiale poteva perlomeno essere “transitato”. L’attività di ricerca ha sortito il risultato auspicato visto che in una ditta per la raccolta di materiali ferrosi esistente a Copparo (Ferrara), è stato rinvenuto l’ingente quantitativo di tubature oggetto di furto che l’imprenditore ha dichiarato di aver acquistato in buona fede dal 33enne calabrese, esibendo anche della documentazione contabile. La refurtiva è stata immediatamente sequestrata per essere restituita quanto prima al legittimo proprietario.

La posizione dell’acquirente è tuttora al vaglio del magistrato titolare dell’indagine. L’esito dell’attività ha consentito non solo di individuare l’autore del furto ma soprattutto il recupero dell’intera refurtiva che ha un valore di acquisto pari ad un milione di euro. Non si esclude che le tubazioni con molta probabilità sarebbero state in qualche modo destinate all’estero.  

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