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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Pretendevano mazzette e lavori dalle imprese in appalto": arrestati due funzionari, Hera li sospende

Avrebbero preteso - per ben undici anni - denaro contante, apparati tecnologici, elettrodomestici e addirittura l’esecuzione di molteplici lavori edili nelle abitazioni proprie o dei parenti

Avrebbero preteso - per ben undici anni - denaro contante, apparati tecnologici, elettrodomestici e addirittura l’esecuzione di molteplici lavori edili nelle abitazioni proprie o dei parenti. Alle prime luci dell’alba di venerdì, in quella che è stata soprannominata "Operazione Barabba", i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ravenna hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Ravenna, nei confronti di due funzionari di Hera indagati per concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità. Il provvedimento cautelare è stato adottato sulla scorta delle risultanze delle indagini svolte dai Finanzieri della Compagnia di Faenza, coordinati dalla Procura della Repubblica di Ravenna.

In particolare le attività di indagine avrebbero permesso di accertare ripetuti episodi illeciti commessi da un ingegnere dell’ufficio Direzione Lavori e da un assistente di cantiere di Hera i quali, abusando dei poteri derivanti dai ruoli ricoperti all’interno dell’azienda multiutilty, si sarebbero procurati somme di denaro, beni e altre utilità per fini strettamente personali dagli imprenditori incaricati dell’esecuzione di opere pubbliche destinate a fornire servizi primari alla collettività. Le somme entrate indebitamente in loro possesso, nel corso di undici anni, sarebbero molto alte: diverse centinaia di migliaia di euro. Secondo gli investigatori, nel solo corso del 2016 uno dei due funzionari avrebbe intascato con questo stratagemma circa 50mila euro.

L’indagine, avviata oltre due anni fa e che riguarderebbe anche altri soggetti, è scaturita dalla denuncia presentata alla Guardia di Finanza di Faenza da un imprenditore, stanco di sottostare alle molteplici e incalzanti richieste che fin dal 2004 sarebbero state fatte dai due funzionari arrestati, i quali avrebbero preteso utilità economiche personali prospettando, in caso contrario, di ostacolare i pagamenti e favorire altre imprese concorrenti in future commesse. Le aziende coinvolte sono sei, tra quelle del ravennate e quelle del bolognese; in particolare, in un caso le fiamme gialle avrebbero accertato, tramite intercettazione telefonica, la richiesta da parte di uno degli arrestati nei confronti di un imprenditore al quale avrebbe chiesto di svolgere lavori edili nell'abitazione della figlia. L'imprenditore avrebbe risposto di aspettare, perchè in quel momento avevano già altri lavori da eseguire: in tutta risposta il funzionario avrebbe detto che, allora, lui avrebbe trovato il tempo di redigere la contabilità dell'imprenditore solo una volta che la vittima avesse trovato tempo per eseguire tali lavori.

Contestualmente all’esecuzione della misura restrittiva nei confronti dei due dipendenti, la Guardia di Finanza ha proceduto ad effettuare anche quattro perquisizioni, disposte dalla Procura della Repubblica di Ravenna, nelle abitazioni di proprietà dei due arrestati.

La posizione di Hera

"Nel ribadire che è stata prestata la massima collaborazione con la magistratura anche in questo caso, il Gruppo Hera si dichiara completamente estraneo ai fatti - spiega Hera - L'azienda, già ai tempi in cui è venuta a conoscenza dei fatti, si è costituita nel marzo 2016 attraverso i propri legali, nell'ambito del procedimento, quale persona offesa. La società ha predisposto la sospensione cautelativa dal lavoro dei due dipendenti".

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