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Cronaca

"Di lavoro non si può morire": commemorata la tragedia della Mecnavi

La commemorazione dei caduti della Mecnavi è poi proseguita alla sala D'Attorre dove si è svolta una tavola rotonda su "Salute e sicurezza sul lavoro in tempo di crisi".

Sono trascorsi 28 anni da quando, il 13 marzo del 1987, 13 operai persero la vita al porto di Ravenna, nei cantieri Mecnavi. E come avviene ogni 13 marzo, venerdì mattina in piazza del Popolo, ai piedi dello scalone del Municipio, si è svolta la cerimonia promossa da Cgil, Cisl, Uil insieme alla Provincia di Ravenna e ai Comuni di Ravenna e di Bertinoro per ricordare le vittime di quella tragedia e per ribadire l'impegno di istituzioni e sindacati sul tema della sicurezza sul lavoro.

Dopo avere ricordato il nome dei 13 morti, il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, ha sottolineato come quella tragedia impone di mantenere alta l'attenzione sul tema della sicurezza “perchè di lavoro non si può morire”. “Adempiamo al dovere di rendere omaggio, come facciamo da ventotto anni, a questi morti sul lavoro, di stringerci con affetto ai loro famigliari. Ma facciamo anche in modo – ha proseguito Matteucci – che questo momento sia l'occasione per affrontare una riflessione a tutto campo sul tema del lavoro e dei diritti”.

Commemorata la tragedia della Mecnavi (foto M.Argnani)

Ha preso poi la parola, a nome dei tre sindacati confederali il segretario della Uil, Riberto Neri: “Non rinunceremo mai a ribadire con sempre maggiore convinzione che per noi il 13 Marzo non rappresenta unicamente una ricorrenza, un evento commemorativo, ma un appuntamento nel quale concentrare l’attenzione sulle cose fatte e su quelle su cui ancora concentrare l’azione per garantire e tutelare l’incolumità fisica dei lavoratori sui luoghi di lavoro. Un’azione che getti le basi per un’iniziativa complessiva e costante, proiettata nel futuro ed in grado di coinvolgere tutte le parti interessate. Partendo dalla convinzione che anche in questi ultimi anni con il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali, sociali ed economici, è stato possibile compiere passi in avanti nella giusta direzione”.

La cerimonia è stata infine conclusa da Nevio Zaccarelli, sindaco di Bertinoro, paese di residenza di cinque delle tredici vittime: “Tragedia come queste – ha affermato – segnano profondamente la vita di una comunità. Sono qui in doppia veste: come Sindaco di una piccola comunità e come protagonista di una tragedia che ho vissuto a 16 anni, quando una mattina mio padre partì per andare al lavoro e non tornò più. Qualche giorno fa un ragazzo di 29 anni, di Fratta Terme, è morto folgorato. Ha lasciato un bimbo di 5 anni. Ogni sera mi chiedo: facciamo abbastanza? Possiamo fare di più? Siamo un Paese che ha bisogno di ritrovare il senso del rispetto delle regole e della legalità. Ho provato a discutere di questo con i ragazzi delle medie. Ripartiamo da qui dai nostri ragazzi. Investire sulla scuola significa investire sul nostro futuro”. La commemorazione dei caduti della Mecnavi è poi proseguita alla sala D'Attorre dove si è svolta una tavola rotonda su “Salute e sicurezza sul lavoro in tempo di crisi”.

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