Omicidio Ilenia Fabbri, la difesa dell'ex marito: "Profonde lacune investigative, deve essere assolto dall'omicidio"
L'errore di Claudio Nanni è stato quello di essere un "maledetto stupido che ha permesso a una bestia di entrare in quella casa" dove è stata uccisa la sua ex moglie. E' la sintesi della difesa espressa dall'avvocato Francesco Furnari, legale dell'ex marito di Ilenia Fabbri
L'errore di Claudio Nanni è stato quello di essere un "maledetto stupido che ha permesso a una bestia di entrare in quella casa" dove è stata uccisa la sua ex moglie. E' la sintesi della difesa espressa dall'avvocato Francesco Furnari, legale dell'ex marito di Ilenia Fabbri - la 46enne uccisa il 6 febbraio 2021 nel suo appartamento di via Corbara a Faenza - per il quale Nanni è indagato con l'accusa di omicidio aggravato quale mandante del delitto insieme al sicario reo confesso Pierluigi Barbieri. Per entrambi l'accusa ha chiesto la condanna all'ergastolo, e la sentenza è attesa per lunedì pomeriggio.
LA SENTENZA - Carcere a vita per entrambi gli imputati: ex marito e sicario condannati all'ergastolo
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Nella sua arringa difensiva, Furnari ha accusato i media di aver veicolato l'opinione pubblica e di aver portato la gente a farsi un'opinione ancor prima delle indagini, gente "condizionata dalla televisione come nei peggiori regimi". Per questo invita i giudici a "guardare le prove oggettive senza farsi influenzare". Il difensore tenta di smontare tre punti che ritiene "fondamenta debolissime del castello accusatorio". Il primo: si è detto che Nanni voleva disinvestire del denaro per pagare il sicario. "E' totalmente falso - nega Furnari - Nanni aveva solo paura di essere truffato da quella ditta poco affidabile. Non ha mai minacciato la dipendente dell'azienda, anzi, al limite è stato minacciato. Il contrario di ciò che si è fatto credere in quest'aula".
Secondo punto: l'astio che Nanni nutriva nei confronti dell'ex moglie. "I testimoni ascoltati in aula non hanno mai sentito Nanni minacciare l'ex moglie, ma sono sempre state parole riferite da Ilenia". E poi il terzo: le dichiarazioni di Barbieri, ritenute fondamentali dal suo avvocato che proprio per questo ha chiesto di evitargli l'ergasolo e differenziare così la pena dei due imputati. "Barbieri dice di avere confessato, ma non ci sono prove. Sul manico di piccone che Barbieri ha detto di aver usato per l’omicidio, poi gettato sotto un cavalcavia in autostrada, non c’è traccia del sangue di Ilenia. Quel manico potrebbe essere stato usato per la spedizione punitiva di Predappio", accusa il difensore. E poi il trolley, la vanga e l'acido "ritrovati in uno sgabuzzino dell’officina in mezzo a tanta altra roba. E non sono neanche state verificate le impronte digitali su questi oggetti".
Furnari accusa la Procura di pressapochismo nelle indagini e la Corte di aver sorvolato su dettagli importanti. "La buca: chi l’ha scavata? Quando? C’è una profonda lacuna investigativa. Barbieri non è attendibile, è il ‘giocoliere degli eventi’. Sono state fatte le indagini al contrario partendo dalla confessione di Barbieri e cercando se c’erano riscontri, e non ce ne sono stati. Al gip dice che doveva ucciderla buttandola giù dalle scale, ma come poteva ucciderla facendola cadere su 10 gradini? Quest’uomo sta farneticando, ha dei problemi con le donne, è un assassino che non ha esitato a scagliarsi come una furia sulla povera Ilenia che gli ricordava la sua ex. Lui stesso ha detto 'Quel giorno (con Ilenia, ndr) mi è andato in tilt il cervello e ho fatto una cosa velocissima’".
Barbieri si agita sulla sedia. "Nanni ha le sue responsabilità, ma non quella di aver mandato un killer dalla sua ex moglie: se ci fosse stato un accordo per ucciderla, Nanni non si sarebbe raccomandato di farlo entrare con un’arma? - conclude l'avvocato - Nanni voleva far ritirare la causa lavorativa a Ilenia, e Barbieri era la persona perfetta per spaventarla, ma non per ucciderla. Nanni non avrebbe mai rischiato l’ergastolo per una causa ancora in divenire, è stato un "maledetto stupido perché ha permesso a quella bestia di entrare in quella casa”, come ha detto lui stesso". E infine si rivolge alla figlia: "Arianna non è un’orfana speciale, ma è la sua bambina speciale”. Il legale ha chiesto per il suo cliente l'assoluzione dal reato di omicidio pluriaggravato e di riqualificare il reato in tentata estorsione, di concedere le attenuanti generiche e di ritirare le aggravanti contestate - premeditazione, futili motivi e l'aver agito contro il coniuge - rimodulando quindi la pena.