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Cronaca

La città abbraccia l'arrivo dei migranti, il Prefetto: "Ancora una volta la macchina dell'accoglienza ha funzionato"

Sono stati accolti da una giornata assolata gli 84 migranti tratti in salvo martedì scorso dalla Ocean Viking, nave umanitaria della Ong Sos Mediterranee. Per la nave è il secondo sbarco nel giro di meno due mesi nella nostra città, dopo quello avvenuto a fine anno

Sono stati accolti da una giornata assolata gli 84 migranti tratti in salvo martedì scorso dalla Ocean Viking, nave umanitaria della Ong Sos Mediterranee. Per la nave è il secondo sbarco nel giro di meno due mesi nella nostra città, dopo quello avvenuto a fine anno. A bordo ci sono 58 minori non accompagnati e 26 adulti, tutti uomini. La maggior parte (70) proviene dalla Gambia, 12 dalla Libia, uno dal Darfur e uno dalla Nigeria.

Sabato mattina, al Terminal Crociere di Porto Corsini, si respira un clima di attesa e si ragiona anche su un piano b per eventuali sbarchi nel futuro. All'interno della grande tendostruttura allestita appositamente ci sono medici, infermieri, personale della Caritas e forze dell'ordine, tutti col viso sorridente che aspettano di poter incontrare le 84 persone tratte in salvo al largo della Libia. I medici si riconoscono tra loro grazie al nome scritto sulle tute anticovid, con solo una sottile striscia scoperta dalla quale si intravede il loro sguardo. Nell'aria regna un insolito silenzio: la grande macchina dell'accoglienza, composta da oltre 260 persone, è pronta a mettersi in moto di nuovo.

Lo sbarco e l'accoglienza dei migranti al terminal crociere (foto Massimo Argnani)

Fuori dal tendone, invece, decine e decine di giornalisti e camera man che svolgono le prime interviste con le istituzioni, a partire dal presidente della Regione Stefano Bonaccini con l'assessore regionale Igor Taruffi, il Prefetto Castrese de Rosa, la parlamentare Ouidad Bakkali e il sindaco Michele de Pascale insieme agli assessori Federica Moschini, Gianandrea Baroncini, Annagiulia Randi ed Eugenio Fusignani. Poco dopo mezzogiorno, puntuale, la nave rossa arriva al terminal accompagnata dal sorvolo dei gabbiani in un cielo azzurrissimo. A bordo si sbracciano per salutare le persone a terra, felici finalmente di essere arrivati nel luogo che li accoglierà almeno temporaneamente.

Lo sbarco dei migranti

Verso le 12.45 inizia lo sbarco vero e proprio. Il primo giovane che scende dalla nave è in evidente difficoltà: indossa (come tutti i suoi compagni) un paio di ciabatte, procede lentamente quasi zoppicando, è chino in avanti, arranca, si guarda intorno spaesato e forse stupito da tutte quelle telecamere puntate su di lui. Sembra stanchissimo, e sicuramente lo è, dopo il viaggio sul barcone e dopo 4 giorni di navigazione per arrivare a Ravenna.

A piccoli gruppi anche gli altri migranti iniziano a scendere. Salutano da dietro la mascherina, camminano piano, indossano quasi tutti pantaloni di nylon e pile per stare al caldo, senza giubbotto. In mano, all'interno di un sacchetto azzurro, ognuno di loro tiene stretto tutto ciò che gli è rimasto della vita precedente. Si incamminano all'interno del tendone, dove verranno effettuati gli screening sanitari prima di poter giungere finalmente al punto ristoro e, infine, procedere con gli adempimenti di polizia da parte dei competenti Uffici della Questura e dei servizi sociali. Tre migranti minorenni sono stati portati in Pronto Soccorso per ulteriori accertamenti.

Successivamente è prevista la distribuzione dei migranti secondo una precisa ripartizione: dei 26 adulti, 20 saranno accompagnati in pullman al Centro Mattei di Bologna per essere poi distribuiti nei vari Cas (Centri di accoglienza straordinaria) gestiti dalle Prefetture (7 a Bologna, 6 a Modena, 3 a Parma, 2 a Piacenza e 2 a Reggio Emilia), mentre i restanti 6 saranno accompagnati 2 a Ferrara, 2 a Forlì-Cesena e 2 a Rimini.

Per quanto concerne i 58 minori non accompagnati, a cura della Prefettura di Ravenna, 28 saranno temporaneamente ospitati, in attesa di essere collocati nella rete Sai (Sistema accoglienza integrazione), presso la struttura della Fondazione Il Villaggio del Fanciullo (l'ex Villa Nina a Longana, che aveva già ospitato altri migranti nello sbarco di fine dicembre), altri 3 presso la rete Sai del Comune di Ravenna e i rimanenti 12 presso la Cooperativa Sociale Il Solco, che ha risposto positivamente alla manifestazione d’interesse indetta dalla Prefettura. I restanti 15, su disposizione del Viminale, saranno accompagnati con un pullman in via prioritaria, appena terminate le operazioni al Terminal Crociere, ad Alessandria presso un apposito Cas minori.

Il sindaco: "Ravenna è una comunità solidale"

Il sindaco Michele de Pascale è soddisfatto del funzionamento della macchina della solidarietà, pur non nascondendo i timori già espressi in passato sulla decisione del governo di inviare le navi umanitarie in porti molto distanti dai luoghi dei soccorsi: "Ravenna è una comunità solidale che si è messa a disposizione del proprio Paese per accogliere: qui le persone trovano un'accoglienza umana, di cuore e di grande professionalità. Certo c'è preoccupazione rispetto a questa scelta di allungare i viaggi. Noi siamo molto strutturati sulla seconda accoglienza, ma non ci sono centri di prima accoglienza, perchè le navi di solito sbarcavano al sud. Sono mesi che chiediamo un incontro al governo per strutturare una rete al centro-nord. In questo modo non ci si può organizzare, mentre i flussi migratori vanno gestiti con professionalità. Nessuno si permetta di dire che Ravenna non è pronta ad accogliere, però bisogna organizzarsi meglio. Noi fino al termine dello sbarco siamo perfetti, dopo la rete dei servizi è molto carente e la dobbiamo strutturare. Questo governo diceva che non voleva sbarchi, in realtà gli sbarchi stanno aumentando. Credo che qualunque ravennate con un po' di onesta intellettuale ammetta che, se al governo ci fosse ancora la sinistra, oggi qui a Ravenna avremmo avuto una manifestazione di protesta di Fratelli d'Italia con le bandiere per dire 'mai una nave a Ravenna'. C'è una grande ipocrisia su questo tema".

Il Prefetto: "Ancora una volta la macchina dell'accoglienza ha funzionato"

Soddisfatto anche il Prefetto di Ravenna Castrese De Rosa: "Ravenna è pronta per l'accoglienza, in pochi giorni siamo riusciti ancora una volta a organizzare la macchina e trovare modi dignitosi di accoglienza e di assistenza. Però - specifica il Prefetto - il problema vero è quello della ricollocazione di queste persone, soprattutto i minori non accompagnati. Noi ci siamo attivati e in appena un giorno siamo riusciti a trovare 44 posti a Ravenna per questi minori, ma in futuro bisognerà pensare bene a come fare, perchè la rete Sai non riesce ad assorbire tutti in tempo. Noi ci possiamo occupare di una prima accoglienza temporanea, poi però queste persone devono essere ricollocate dalla rete Sai".

"Sono orgoglioso di aver coordinato una squadra che non si risparmia mai e che al primo appello ha risposto subito compatta - commenta poi in serata il Prefetto - Tutto ha funzionato perfettamente e valga un esempio per tutti il Presidente della Cri di Ravenna Alberto Catagna, che ha accompagnato in pullman 15 minori fino ad Alessandria. Ravenna ha ancora una volta dimostrato la sua efficienza e la capacità di essere accogliente. Grazie alle forze dell'ordine, ai vigili del fuoco, alla guardia costiera, alla polizia locale, alla Cri, ai sanitari e 118 e ai volontari compresa Caritas per lo straordinario impegno".

Bonaccini: "Emilia-Romagna sempre pronta a dare una mano a chi fugge dalla miseria"

Sul posto presente anche il presidente Bonaccini, che ha lanciato una frecciatina al governo Meloni: "Noi siamo gente abituata a dare umanità e solidarietà non a corrente alternata a seconda del colore politico del governo, perchè non vogliamo che si perda nessun vita in mare e vogliamo aiutare non solo a sbarcare, ma a distribuire e integrare queste persone che fuggono dalla guerra, dalla disperazione, dalla miseria. Il governo diceva che voleva fare la guerra agli sbarchi, eppure questa settimana gli sbarchi sono stati 10 volte tanto rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Noi stiamo dove siamo sempre stati, pronti a dare una mano a chi è disperato. Ho incontrato il ministro Piantedosi pochi giorni fa e gli ho detto che ogni volta che il governo avrà bisogno bussi alla nostra porta, noi ci siamo. Poi certo, pretendo che in Conferenza delle regioni ci venga presentato il piano sbarco del governo, perchè vogliamo capire il motivo per cui gli sbarchi vengano inviati quasi tutti nelle città governate dal Pd e dal centrosinistra".

Il presidente di Sos Mediterranee: "Andare così lontano ci impedisce di fare il nostro mestiere"

In prima linea sulla banchina del terminal c'è anche Alessandro Porro, presidente della Ong Sos Mediterranee, che commenta la decisione del governo di inviare la nave fino a Ravenna: "Andare così lontano per noi significa essere meno presenti in mare e quindi poter fare meno il nostro mestiere, che è quello di un'ambulanza, con medici, soccorritori, infermieri e operatori sanitari. Poco dopo che abbiamo lasciato la zona di ricerca e soccorso, infatti, c'è stato un incidente mortale con almeno 73 persone scomparse: questo è uno degli effetti del togliere le navi di soccorso dai luoghi in cui sarebbero necessari".

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