La mobilitazione per la pace: pronto un nuovo presidio in piazza del Popolo
Appuntamento fissato per il 21 ottobre. Alla manifestazione aderiscono sindacati e varie associazioni del territorio
Una nuova iniziativa per chiedere la pace. All'interno di una mobilitazione nazionale per la pace in diverse città italiane, venerdì 21 ottobre è in programma un presidio alle ore 17.30 in Piazza del Popolo a Ravenna. Come si legge nel manifesto dell'iniziativa, organizzata dalla rete Europe for Peace, aderiscono al presidio i sindacati Cgil, Cisl e Uil, l'Anpi di Ravenna, Arci, Libera, Acli, Auser, Legambiente, Casa delle Donne, Donne in Nero, Udi, Linea Rosa, Sos Donna Faenza, Demetra Donne in aiuto, Rete Restiamo Umani Bagnacavallo, Overall Faenza, Comitato in difesa della Costituzione Ravenna, Comitato di Faenza per la valorizzazione e la difesa della Costituzione, Salviamo la Costituzione Ravenna, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale Ravenna, Movimento Federalista Europeo Faenza.
“La minaccia nucleare incombe sul mondo, è responsabilità e dovere degli Stati e dei popoli fermare questa follia - spiegano gli organizzatori -. Condanniamo l’aggressore, rispettiamo la resistenza ucraina, ci impegniamo ad aiutare, sostenere, soccorrere il popolo ucraino, siamo a fianco delle vittime. Siamo con chi rifiuta la logica della guerra e sceglie la nonviolenza. Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti e a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna invece far vincere la pace, ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli. L’Italia, la Costituzione, la società civile ripudiano la guerra. Insieme esigiamo che le nostre istituzioni assumano questa agenda di pace e si adoperino in ogni sede europea ed internazionale per la sua piena affermazione. Chiediamo al Segretario Generale delle Nazioni Unite di convocare urgentemente una conferenza internazionale per la pace, per ristabilire il rispetto del diritto internazionale, per garantire la sicurezza reciproca e impegnare tutti gli Stati ad eliminare le armi nucleari, ridurre la spesa militare in favore di investimenti per combattere le povertà e di finanziamenti per l’economia disarmata, per la transizione ecologica, per il lavoro dignitoso”.