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Cronaca

Mobilitazione della polizia locale, i sindacati: "Serve una risposta ad una situazione insostenibile"

Una delegazione dei sindacati e dei lavoratori è stata ricevuta lunedì dal Prefetto Francesco Russo. Nel corso dell'incontro sono state espresse tutte le criticità presenti al momento

Lunedì si è svolta una mobilitazione della Polizia locale per sollecitare il Governo a dare risposta a una situazione sempre più insostenibile. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl provinciali, insieme al personale di Polizia locale, "evidenziano preoccupazione circa le condizioni di lavoro degli operatori della Polizia locale nel nostro territorio". Una delegazione dei sindacati e dei lavoratori è stata ricevuta lunedì dal Prefetto Francesco Russo. Nel corso dell'incontro sono state espresse tutte le criticità presenti al momento.

"Le condizioni operative delle Polizie locali sono mutate - affermano Loretta Moroni (Fp-Cgil), Manuela Drudi (Cisl-Fp) e Luigi Ruggeri (Uil-Fpl) -. Sono divenute da molti anni, con costanza, sempre più complesse per l’aumentata quantità e qualità delle competenze per le sopravvenute novità in materia normativa nazionale e locale e, non di meno, per un doveroso e insostituibile rapporto con i cittadini e gli utenti dei servizi. I cambiamenti  intervenuti nelle amministrazioni locali, per le aumentate competenze che vedono l’assegnazione di nuovi compiti con finalità e contenuti mirati a consentire lo sviluppo socio-economico dell’intera comunità, non sono però mai stati recepiti in maniera tale da modificare la legge Quadro n.65/86 che regolamenta l’attività di polizia locale".

Si sottolinea anche "che le Polizie municipali non sono un'esclusiva delle autonomie locali in quanto svolgono un attività polifunzionale e rispondono ai diversi soggetti istituzionali e sempre più agli organi decentrati dello Stato; che il personale della Polizia locale è addetto degli enti locali, come il resto del personale tecnico-amministrativo, ma ne deve necessariamente essere riconosciuta la distinta e specifica professionalità, non sostituibile, nelle sue attribuzioni d’istituto, perché legata anche alle qualifiche rivestite (agente o ufficiale di polizia giudiziaria e agente di pubblica sicurezza, in questo caso con funzioni ausiliarie). Peraltro anche il regolamento dei corpi è costituito da un portato di disposizioni del tutto peculiari rispetto a quelle che regolamentano le modalità di funzionamento degli altri uffici degli enti di riferimento".

"Le stesse finalità perseguite dalla Polizia municipale non sono tese al governo degli interessi, bensì alla tutela dei medesimi, come è altresì evidenziato dalla stessa Legge Quadro 65/86 e regolamentato dalla normativa secondaria in materia - continuano i sindacati -. In questo contesto la Polizia locale non solo espleta compiti analoghi, qualitativamente identici e assimilabili a quelli esercitati dalle varie forze di polizia dello Stato, ma, in quanto “Polizia di prossimità”, è chiamata a svolgere una gamma di funzioni maggiori e spesso ancor più delicate. I servizi svolti dalle polizie locali, oltre a comportare oneri, rischi e disagi, richiedono un’estrema flessibilità delle strutture, con modifiche all’articolazione dei turni di servizio, il tutto esasperato da una cronica carenza di personale, dall’assenza di specifiche tutele assicurative nonché da un’età media degli operatori sempre più elevata".

Moroni, Drudi e Luigi Ruggeri evidenziano "che a fronte di queste particolari attività che riguardano anche i servizi di controllo del territorio disposti dalla Prefettura e coordinati dalla Questura, quindi con risvolti che riguardano l’ordine e la sicurezza pubblica, il legislatore non solo non ha adeguato il quadro retributivo e normativo di riferimento, ma ha proceduto alla revoca di importanti istituti di tutela per la categoria come la “causa di servizio” (riconoscimento di una infermità o di lesioni fisiche contratte a causa del servizio) e “l’equo indennizzo” (tutela delle infermità dipendenti da causa di servizio), tutt’oggi giustamente in essere per le forze di polizia dello Stato". Secondo i sindacati "non è più rinviabile il rinnovo del contratto nazionale di lavoro di riferimento nel quale riconoscere le specificità e peculiarità dei corpi di polizia locale".

Inoltre esprimono "forte preoccupazione per la situazione di endemica carenza di organico rispetto ai parametri minimi disposti dalla Regione stessa che si possono facilmente rilevare in ogni corpo di polizia locale della provincia, con punte che raggiungono un terzo della dotazione necessaria, e con il risultato che le sempre crescenti e pressanti richieste di servizi sono già da tempo inconciliabili con le presenti disponibilità di risorse umane e finanziarie".

Secondo i sindacati "occorrono finanziamenti specifici e la possibilità di effettuare assunzioni slegate dai vincoli dei vari patti di stabilità". Infine ritengono 2non rinviabile una discussione complessiva sulla legge di riforma della Polizia locale e il superamento delle gravi discriminazioni esistenti sul piano delle tutele e dei diritti rispetto alle altre forze di polizia, a partire da equo indennizzo e cause di servizio". La delegazione ha chiesto al Prefetto, nella sua qualità di rappresentante di Governo del territorio, di farsi portavoce alla presidenza del Consiglio dei ministri e agli altri Ministeri competenti, dell’enorme malessere che in questo momento pervade le Polizie locali di tutta la provincia di Ravenna. La delegazione ha inoltre ringraziato il Prefetto per essere stati ricevuti e per  aver ascoltato le istanze del personale.

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