Morìa di pesci e animali a Lido di Classe: sopralluogo del Cestha
Il fenomeno fa seguito alle segnalazioni dei giorni precedenti e agli episodi analoghi che sono stati registrati nelle settimane scorse dai ricercatori
Morìa di pesci a Lido di Classe. Nella giornata di martedì è stato segnalato al Centro ricerche Cestha di Marina di Ravenna un massiccio spiaggiamento di fauna marina in zona Lido di Classe. Il fenomeno fa seguito alle segnalazioni dei giorni precedenti e agli episodi analoghi che sono stati registrati nelle settimane scorse dai ricercatori dell'Università di Padova con cui Cestha collabora.
"I biologi sono intervenuti per monitorare la situazione e hanno riscontrato, lungo una fascia di circa 500 metri, numerosi pesci e altri animali morti o in difficoltà - spiegano dal centro ricerche - E' molto probabile che la causa sia un fenomeno anossico e che un calo dell'ossigeno abbia avuto impatto negativo sulla fauna bentonica". Qualche centinaio di esemplari è stato trasferito presso la struttura di Marina di Ravenna, per provare a riabilitarlo e per compiere ulteriori analisi.
Arpae: "Morìa causata dalla carenza di ossigeno"
A tal proposito la struttura oceanografica Daphne, durante le attività di controllo in mare, ha rilevato nell’area settentrionale e per tutto il mese di agosto e a settembre circoscritte zone con concentrazioni di ossigeno sul fondo basse e tendenti all’ipossia-anossia (inferiore ai 3 mg/l). Come osservabile dai bollettini emessi settimanalmente, l’area interessata variava nel tempo e nello spazio a seguito delle prolungate condizioni meteo marine stabili del periodo. Condizioni di mare calmo, temperature significative (26°C), acque con localizzate fioriture microalgali facilitano la formazione del fenomeno.
"La carenza di ossigeno ha creato condizioni non idonee alla vita degli organismi, causando l’allontanamento dalle zone critiche alla ricerca di condizioni migliori e in alcuni casi anche la morte e lo spiaggiamento di pesci - spiegano da Arpae - Con certezza si può affermare che tale situazione non deriva da apporti di sostanze inquinanti nelle acque di mare, ma è conseguenza di eventi eutrofici che si verificano periodicamente lungo la costa emiliano-romagnola, anche se questa condizione mostra un trend in miglioramento negli ultimi anni. In questo periodo, soprattutto nell’area settentrionale della costa, è probabile che si manifesti questa situazione, che generalmente può essere favorevolmente risolta da una mareggiata".
Arpae ricorda in sintesi che le condizioni favorevoli all’innescarsi del fenomeno di morie di organismi marini bentonici (che vivono sul fondo) sono in generale riconducibili a:
- condizioni eutrofiche prolungate delle acque (crescita di microalghe) dovute ad apporti di acqua dolce dai bacini costieri;
- persistenza di condizioni di mare calmo;
- scarso idrodinamismo che non facilita il miscelamento/diluizione delle acque;
- persistente carenza di ossigeno sul fondo;
- mare caldo.
"In tale situazione si può fare il bagno, in quanto il fenomeno non ha alcun impatto sulla qualità dell’acqua dal punto di vista della salute umana", concludono da Arpae.